giovedì 6 dicembre 2007

:)

Copio e incollo per come mi e' arrivata da Lindo. Chi vuol esser lieto sia. :)

Un ingegnere, un contabile, un chimico, un informatico e un funzionario pubblico si vantano ognuno di avere un cane meraviglioso.

Per dimostrarlo l´ingegnere chiama il suo cagnolino:
" Radicequadrata" , facci vedere cosa sai fare:
Il cane trotterella verso la lavagna e disegna un quadrato, un cerchio e un triangolo.

Il contabile dice al suo cane:
" Attivopassivo, mostra le tue competenze !"
Il cane va in cucina, torna con una dozzina di biscotti e li ordina in 3 pile uguali da 4 l´una.

Il chimico dice:
" Termometro, fai il tuo numero !"
Il cane apre il frigo, prende un litro di latte, un bicchiere da 10 cl. E vi versa esattamente 8 cl. di latte senza farne cadere una goccia.

L´informatico è ormai sicuro di soppiantarli tutti:
" Discorigido, impressionali !"
Il cane si installa davanti al computer, lo avvia, fa partire un antivirus, invia una e-mail ed installa un nuovo gioco.

I quattro guardano il dipendente pubblico e gli chiedono: " Il tuo cane
cosa sa fare ?"
Il funzionario pubblico con un sorriso dice:
" Pausacaffè, facci vedere i tuoi talenti da funzionario!"
Il cane si alza, mangia i biscotti, beve il latte, cancella tutti i files dal computer, inc#la il cane dell´ingegnere e giura che, facendolo, si è fatto male alla schiena, compila il formulario di incidente sul lavoro e prende un congedo malattia di sei mesi...

giovedì 29 novembre 2007

Ernst Haas

Stasera abbiamo parlato di lui, al corso di fotografia.
L'uso della sottoesposizione per ravvivare i colori, l'equilibrio cromatico, il contrasto forte nei ritratti. Le sue gallery si commentano da sole: tolgono il fiato.

Inspira... E clicca per conoscerlo.

Politically incorrect

Okkei mi ributto sulla politica, tanto per mandare un heartbeat.
Ho visto Fini a Matrix. Va da se' che non condivido le sue soluzioni ne' tanto meno le sue priorita', ma gli riconosco di essere (o di mostrare di essere, comunque) un politico interessato ad un funzionamento del paese. Cosa che il nano continua a dimostrare di non avere come sua priorita'. "Noi ci teniamo i voti, loro si tengano il progetto", dice (Su Repubblica).
(Sul Corriere).
Ma come? Scusa ne', ma che vuoi tutelare i tuoi interessi lo hanno capito almeno un italiano su due, ma non ti sembra esagerato sbandierarlo cosi' sfacciatamente? Meglio, dico io, evviva l'onesta', anche quando e' evidentemente concessa per errore, per sbadataggine. Ora vuoi il proporzionale, e il tuo partitozzo nuovo di pacca, con nome e stemma belli lucidi, perche' a te basta governare, non per dare una direzione precisa, ma per esserci. E lo dici. Ti basta il timone, ma lo devi avere. Ed e' diventato un motivo di scherno di chi invece ritiene che i partiti si fondano sui programmi non sul populista raccogliere consensi con la propria immagine e non con dei contenuti. Sei come il peggio del peggio della dicci' della prima repubblica, ti manca di farti benedire. Ma non ti preoccupare, troverai sempre qualcuno che ti ci mandera', e di cuore.

sabato 24 novembre 2007

martedì 20 novembre 2007

Pfff, l'"influenzina" di nuovo

Pall€. Ci risiamo. Quell'influenzina (da leggere con il naso arricciato e il labbro superiore a scoprire gli incisivi) che non migliora ne' peggiora ma ti lascia per giorni con la testa che ronza, che di notte ti fa tossire e di giorno ti fa avere male alla cervicale, e' tornata. Ancora lei. Niente di travolgente: ne' allucinazioni, ne' temperatura a 40 gradi, niente brividabadibidi. Solo un continuo senso di spossatezza mista a fastidio per l'aria, se troppo fredda e se troppo calda, a fastidio per le luci, a fastidio per i fastidi dei fastidi sui fastidi.
(Ah come e' stressante sentirsi così "szabette" (vorrebbe dire pettegole da qualche parte in Piemonte, ma ha una connotazione che indica chiaramente "insofferenza" che, si sa, non fa molto macho ;))).

E tutto dopo un weekend di caldaia che andava in blocco, e tutto dopo una settimana con la terza cartella esattoriale per un ritardo di due giorni (questa volta nell'Agosto 2005), e tutto nella settimana in cui e' arrivato il preventivo per l'allontanamento dei piccioni dal sottotetto e la bio-sanificazione dello stesso.
Signur.

Tutto questo per dire cosa? Ah si', che in realta' devo ancora decidere se ci sara' una stagione due del blog. Non credo che se ci sara', sara' impostata allo stesso modo del diario quasi-giornaliero
, pero' la cosa un po' mi lascia perplesso: vorrei continuare a pubblicare ma senza l'assillo di lasciare degli heartbeat quasiquotidiani per far sapere che ci sono (paranoia?), e nello stesso tempo senza perdere la possibilita' che qualcuno legga quello che scrivo (paranoia!), anche perche', personalmente, vedo che i blog che presentano lo stesso ultimo articolo per settimane tendono un po' a cadermi nel dimenticatoio. Devo risolvere con me stesso questa annosa questione, first af all. E poi prendero' una decisione. Nel frattempo, un salutone a tutti!

venerdì 16 novembre 2007

Primo anniversario! Quasi...

In ritardo, di dieci giorni, ma tant'e'. M'e' sfuggita la scadenza. :)
Pensavo che in un anno di blog sarei riuscito ad esprimere tutto quello che avevo dentro. E questo dopo aver pensato che non sarei riuscito ad esprimere proprio nulla, all'inizio. Niente di tutto questo. Una fetta della mia vita, uno scorcio, con il cannocchiale magari tenuto al contrario. Ecco.
Inutile ripetere le definizioni di diario pubblico, o le riflessioni sui rapporti di gioco tra blogger (chi l'ha detto poi che leggono i blog solo chi li scrive? Forse commentano di piu', perche' forse piu' avvezzi ad esporsi, ma e' un'ipotesi, l'ennesima), quelle che alcuni mi ricordano non essere amicizie perche' dei rapporti a distanza non possono essere chiamati amicizie. Io non la penso cosi'. Il calore si puo' esprimere anche con pochi riccioli di corsivo.
Io posso dire che in questi mesi il blog, tra alti e bassi, e' stato il mezzo per esprimere me stesso per eccellenza (a meno di alcune vicende di cui non ho voluto pubblicare notizia, lo ammetto) e tramite esso credo di aver saputo da un lato sentire vicine persone che mi erano molto lontane e, dall'altro, sentire lontane persone che pensavo essermi vicine a priori: lontane dai sentimenti che esprimevo, dai miei pensieri, dai miei interessi, dall'interesse che potessero (dovessero? si dai, rompiamo questo mito: io nelle aspettative non smettero' mai di credere, almeno un po') avere per quella parte di me che mettevo loro a disposizione.
Concludo questo primo giro di calendario cosi', un po' contento per la grandiosa esperienza (e poi anche perche' mi tolgo di dosso la pressione del tutto e subito, - autogenerata, touche' -) e un po' amareggiato perche' mi rendo conto che persone per i quali pensavo di contare qualcosa in realta' non hanno capito che cosa voleva dire per me tenere un blog, e questo in un modo un po' distorto e sicuramente un po' egoista, non puo' che non amareggiarmi.
Vabbe'. Ora sorrisi, risate, pacche sulle spalle e bevute e musica.
Un applauso e un ringraziamento e un abbraccio a tutti quelli che mi hanno seguito, blogger e non, colleghi, amici, amiche, lettori per sbaglio, e viandanti.
(Poco) umilmente vostro, Andrea.

lunedì 12 novembre 2007

La storia si ripete.


Avrei voluto urlare ai casini, ai mastella, ai di pietro, con tutta la rabbia che ho dentro, che "le istituzioni non perderebbero credibilita' in un momento come questo di lotta alla criminalita'", se si facesse chiarezza sullo sciagurato comportamento delle forze dell'ordine al g8 di Genova (io, come ho gia' piu' volte ripetuto c'ero, ho visto, ho sentito, e posso in qualsiasi momento raccontare e confrontarmi con chiunque sugli abusi sugli inermi e sulla arroganza con la quale sono stati perpetrati). Vorrei ficcare in quella teste bigotte e grondanti di grassa e vuota saccenteria che e' con la trasparenza e con la giustizia che si mantengono saldi l'affetto allo Stato e a chi lo dovrebbe difendere. Che se si separassero le mele marce da quelle buone non si guarderebbe alla cassetta nello stesso modo disgustato.
E vorrei farlo ancora di piu' oggi quando dopo un giorno invece di prendere le distanze dagli abusi armati di un [... riempite a piacere ...] ho visto fare quadrato intorno ad una situazione da non chiarire, da coprire con le solite spesse pareti di gomma. La violenza genera violenza, la giustizia genera soddisfazione e pace.
Almeno credo. Almeno voglio crederci.

domenica 11 novembre 2007

Buona settimana!

A quelli che in campeggio hanno picchettato almeno una volta la tenda con una pietra, perche' il martello quando si va in vacanza, non si puo' sempre ricordare...
A quelli che non si sono mai chiesti che cosa fosse il ginko biloba, perche' suonava cosi' tanto bene in quella pubblicita' che tornava e tornava...
A quelli che avevano sotto il 75 e il carburatore del 19, sul fifty top o sul full cx...
A quelli che sapevano che le converse quell'anno non sarebbero piu' andate...
A quelle che usano una crema per il corpo, una per il viso e una per le mani e poi hanno piu' di venti tubetti di unguenti sopra al lavandino...
A quelle che sanno che Hello Kitty non si compra per risparmiare, ma sei fuori?...
A quelli che hanno studiato Ruffini e hanno capito il profondo senso di abbassare di grado un polinomio...
A quelli che amavano la focaccina tonno e maionese per fare merenda all'intervallo a scuola...
A quelli che riconoscono al volo le disko, della pubblicita' del motorola...
A quelli che ignorano chi fosse Sergei Bubka...
A quelli che hanno tifato per ogni centimetro saltato in piu' da Sergei Bubka...
E a te, che passi di qui per fare ai miei scritti omaggio della tua lettura...
Buona settimana.

Andrea.

martedì 6 novembre 2007

E' tornato!

Tanto di cappello. Il genio e' tornato.



domenica 4 novembre 2007

La mia prima macro

Sono arrivate le lenti per le macro! Bella li'! Ecco il primo esperimento! Finalmente! Mi ha sempre affascianato l'idea di ingrandire l'universo in miniatura che sfugge al dettaglio del nostro occhio (sin dal mio primo -e unico- microscopio quando ero ragazzino) perche' sono convinto che non ci sia di meno, dal punto di vista dell'interesse, e sia proprio li' alla nostra portata di mano. Boh forse e' difficile da spiegare, e' una questione di sensazioni, di stupore, di meraviglia.

Lo avrei detto anche al corso che a me interessavano le macro, se mi fosse stato dato un tempo superiore per dire la mia, ma probabilmente avevo gia' sforato ed e' stato giusto cosi' :).
E tant'e'. L'importante e' che un piccolo sogno ora possa essere realizzato. Anche se ora mi sembra piu' grande, macro, e va bene cosi'. ;)

mercoledì 31 ottobre 2007

Di Teresa Mannino.

Az...pide, e' da Sabato che cerco (un ping ogni tanto, dai) dei video su youtube di Teresa Mannino, ma niente, le solite tre cose dove lei piu' o meno appare come spalla (conduttrice e non).
Lei e' brava. Molto brava. Sono un paio di volte che la seguo con attenzione sul palco dello Zelig. Ha i tempi giusti, il sorriso, l'ammiccamento, l'enfasi controllata, e il suo parlato scorre fluido magistralmente. Oltre a proporre dei monologhi molto divertenti in se', li recita (si puo' dire che un/una monologhista recita? Si dai, basta osservare il momento in cui ha finito, quando salgono i conduttori a celebrare la sua prestazione, per capire che la persona che parlava indignata o stupita o quello che vuoi non e' la stessa - mentalmente - che riceve gli applausi) con una grandissima capacita'. Un applauso a lei, in attesa di qualche video da rivedersi. :)

domenica 28 ottobre 2007

Elementi di gusto, nella fotografia

Ricopio testualmente alcuni appunti circa elementi di gusto sparsi, spunti, che sono emersi dalla seconda lezione del corso di fotografia.
Secondo me sono stati la parte piu' interessante della lezione (la parte precedente, sulle componenti e sulle parti della macchina fotografica e' stata un po' noiosetta per me, giusto perche' si e' parlato di cose di cui gia' sapevo, ma tant'e'... Ripasso).
Ed e' stata la parte piu' interessante proprio per il discorso gia' fatto piu' volte: smontare una forma di arte - intrattenimento - comunicazione puo' togliere il sapore e il fascino della scoperta all'osservatore (che vuole scoprire il trucco, il modus operandi per toccare certe corde emozionali), ma, se da fruitori si passa a produttori, e' un passaggio obbligato. Quindi eccoli di seguito, per chi vuole fotografare e vuole avere spunti di riflessione.

- NO elementi finti in eccesso
- SI' linee orizzontali, per sensazione di calma e linee verticali, per sensazione movimento
- NO eccesso di elementi inutili
- NON e' necessario che TUTTO l'elemento sia a fuoco
- SI' al soggetto al centro, per tranquillita' e precisione
- La sensazione da COMUNICARE e' quella che si DEVE AVERE, in partenza
- Formato orizzontale => pacatezza
- Un' immagine SENZA punti di messa a fuoco PUO' dare fastidio => foto "rischiose"

Cerchero' di arricchire l'elenco strada facendo. Del resto, come ho detto nella prima lezione, quando e' toccato a me parlare, non penso che il gusto piova dal cielo e che sperimentare per sperimentare porta solo a fare 500 foto per salvarne 2 o 3, a caso: il frutto dell'esperimento della foto "strana" spesso e' BRUTTO (la foto riportata in alto e' una mia notturna, e presenta un sacco di errori, a partire dalla messa a fuoco...). Fondamentale possedere e dominare la tecnica, ma altrettanto importante e' (questa la mia intenzione nel seguire il corso) formarsi un gusto (anche empiricamente, poi il talento o meno fanno la differenza) per saper comunicare qualche cosa.

giovedì 25 ottobre 2007

Nuoto!!!

Detto, fatto. Ieri sera in piscina ho ripreso a nuotare in corsia dopo quanto? 20-25 anni? A parte una breve parentesi di una prova di allenamento con l'amico e maestro (di Ju Jitsu) Tony.
E' stato dura, durissima. Le prime vasche mi hanno sderenato. Poi evidentemente qualcosa della ruggine che ricopre il mio scheletro si e' mosso e sono arrivato a fare 20 vasche, una cifra che ovviamente fara' sorridere i miei amici nuotatori (un saluto a Steph e a Daguez) ma e' stato bello. Mi ero dimenticato di quanto mi mette angoscia l'odore di cloro in quella bolla di umidita' che sono gli ingressi delle piscine: mi riporta a quando appunto ero picinin e mi sembrava di essere abbandonato a me stesso e alle mie esperienze di nuoto. Cloro = senso dell'abbandono e angoscia. Non ce ne e'. 20 anni dopo funziona ancora cosi'. Comunque superata la cosa, e capito come girava il fumo -perche' dagli spogliatoi si deve poter accedere alle vasche e alle doccie, altrimenti non si sa mai (almeno io non lo so!) se e cosa portarsi, e dove - e risolto il problema di sapere come entrare in vasca (ci si puo' tuffare nelle corsie di nuoto libero? Boh io sono saltato dentro appoggiato al bordo) ho nuotato. Giro dopo giro, pausa dopo pausa, sono arrivato al mio obbiettivo. Doccia, cena e dottor House, ma questa e' un altra storia.
Mi dicono che fara' bene alla mia schiena (e detto per inciso: con la resistenza che ho l'ipotesi pallanuoto mi sembra quanto meno totalmente e incontrovertibilmente inarrivabile nei prossimi x mesi) ma soprattutto, rotto e con le gambe a far giacomo-giacomo, ieri sera mi sono sentito bene, padrone del mio stare bene e delle mie possibilita', almeno fino ai miei limiti. Bello. Da rifare senz'altro, magari con gli occhialini, che fanno tanto professional.

mercoledì 24 ottobre 2007

Copia e incolla, di palo in frasca.

Un calice levato a luoghi comuni e a generalizzazioni. Saltare i primi 30'' per non farsi scoraggiare eventualmente, dal colloquio in English: ne vale la pena.


Per la serie mettiamo nello stesso post argomenti diversi per raggiungere una lunghezza decorosa (EH?!) ho battuto il computer a livello 6 di Chess Titans, dopo 43 partite. Eroico.

E poi, dulcis in fundo, ho trovato alla Agenzia delle Entrate un funzionario con un cervello nel cranio, c'e' sempre una prima volta, che ha preso atto della mia impossibilita' a ricevere la comunicazione oggetto di qualche post fa e, sebbene con qualche perplessita', mi ha fatto autocertificare la stessa impossibilita' e mi ha ri-dato la prima sanzione. Good job.

Ho trovato la squadra di pallanuoto, ma mi parlano di prima prova gratuita. Mmmmh. Mi sa che mi limitero' a nuotare in corsia, leggiadro come un tonno... in scatola.

Domani fotografia, ma stasera dottor House. Bella li.

What else?

Un po' troppo facile fare gli eroi a distanza... O no?

Vorrei intervenire in difesa di chi non se la sente di agire in prima persona quando assiste ad una scena di violenza e/o di sopruso in generale. Vorrei quantomeno che non si facessero accuse gratuite.
Ma a voi, accusatori, e' mai capitato di affrontare personalmente una situazione in cui adrenalina e paura sono dominanti? A voi e' mai capitato di affrontare la follia e di sentirvi disarmati e semmai impauriti?
E' bello parlare di coraggio, riempirsene la bocca: ma facciamo attenzione alle reali possibilita'.
Io leggo su Metro(che a mio avviso ha dichiaratemente avuto spesso un atteggiamento sensazionalista pur essendo filo-moderato, come del resto il "giornale" fa quotidianamente anche se faccio fatica anche solo a prenderlo in considerazione) un'accusa in prima pagina a chi non e' intervenuto di fronte ad un pestaggio di un fascista di una ecuadoriana in metro' a Barcellona. Poi cerco nella foto chi avrebbe potuto intervenire e non lo fa. E non trovo obbiettivamente nulla che mi dimostri il disinteresse che il titolo sembra voler evidenziare. Allora penso: quando c'e' un accusa di disinteresse, perche' c'e' nella frase "nessuno alza un dito", si fa un processo alle intenzioni, gia' di suo sbagliato -per me-, e quando comunque si accusa di vigliaccheria bisogna anche pensare allo spirito di autoconservazione, che e' cosa umana! Facile per il cardinale Borromeno sgridare Don Abbondio!
Io credo che tendenzialmente il prossimo possa e voglia aiutare il suo di prossimo (provate ad accostare e a chiedere un'informazione quando siete in macchina, la gente che non si sente in pericolo si prodiga per dare tante, a volte troppe, indicazioni), o provate ad osservare un incidente (se capita, ma sara' capitato dai) quanta gente mette mano al telefonino per chiamare subito soccorso per voi.
Mettere a repentaglio la propria incolumita', quando a casa ci aspetta qualcuno che fa conto su di noi, non e' cosi' semplice. Eroico chi agisce, spesso in modo stupido anche, ma non disumano chi si fa paralizzare e da i suoi calcoli e dalla sua paura. Lo dico veramente convinto: massimo del rispetto a chi agisce, a chi evita, a chi punisce anche (questa e' un po' estrema da digerire) il malfattore, massimo-del-rispetto. Ma prendersela con chi non lo fa, con un bell'atteggiamento tronfio da giudice facilone mi da' fastidio. Almeno, questo e' quello che ho pensato quando ho visto quel titolo questa mattina.

lunedì 22 ottobre 2007

Altro sfogo, altra sfig@.

Una cosa particolare - e spiacevole - che mi capita quando studio diritto e' il fare associazione mentale tra quello che leggo e le mie vicende quotidiane. Piu' o meno, dai.
Mi spiego con un esempio. Al momento studio procedura civile e quando leggo di sentenza, o di ordinananza o di impugnazione penso a come sarebbero potute andare le cose se avessimo affrontato quegli stron#i della kirby di una citta' che chiameremo per convenizione Busto A.
Ed e' davvero una sofferenza cercare di concentrarsi su discipline ed articoli con la mente che vola alla loro applicazione nei confronti di quelle merd3 che fanno lavorare la gente per poco tempo, diciamo un mese part time ad esempio, senza mai definire un contratto per poi dire - da un giorno all'altro - di non presentarsi il giorno dopo (e che saranno richiamati!) che non pagano il conquibus stabilito e rispondono alle mail - fino a quando rispondono - di aspettare qualche tempo che e'unmomentodifficile, dopo aver fatto passare ai malcapitati presunti futuri dipendenti delle ore a telefonare per rompere i cogli0ni al prossimo per provare un fantomatico robottino pulitore o per dare l'opportunita' di diventare loro stessi precari ballbreaker, in outbound.
Mia moglie ha accettato di fargli vertenza sindacale, per la quale non si sono presentati alla conciliazione al dipartimento del lavoro, ma non ha voluto inoltrarsi in un processo per qualche centinaio di euro. Vaffanc#ulo a loro.
Quello che mi rimane, come dicevo, e' il pensiero che torna: e per la seconda volta considerando l'esame passato in Gennaio di diritto del lavoro.
'Caccia la mignott@ che fastidio. Cosi' non riesco a seppellire la faccenda nemmeno io.
Poi si sono aggiunte le vicende con il commercialista, che ha deciso che il dentista glielo devo pagare io anche quest'anno, nonostante la mia societa' non esista piu' dall'Aprile del 2006.
E ma cosi' non si puo' andare avanti. Ho bisogno di studiare diritto senza pensare ai miei di diritti e a chi li calpesta: questo sfogo spero possa rappresentare il primo passo verso una soluzione che sembra essere ancora lontana.

venerdì 19 ottobre 2007

Fotographamus!

Che bello e'. Abbiamo fatto la prima lezione del corso di fotografia. Si e' parlato, un po' tutti noi allievi, delle nostre esperienze e non di fotografi. Delle difficolta' comuni, della repulsione per le compatte che decidono per noi delle foto, anche belle, ma prive della nostra anima presunta di fotografi supposti. Si e' parlato delle nostre difficolta', delle nostre curiosita'. Si e' parlato di gusto, di biancoenero, di macchine, di soggetti, di errori, delle foto al buio. Bello.
Apro una parentesi. Il sapore di staccare dallo stress mettendo nuova carne al fuoco degli impegni mi porta a pensare che lo stress sia una spirale da cui non e' possibile uscire - almeno senza ampissima decompressione: una vacanza di 60 giorni e' un bel modo per riprendersi dallo stress, senza dubbio - ma sulla quale ci si puo' solo fermare prima di tornare ad affondare piu' velocemente. E' un dubbio, si intende. Chiudo la parentesi.
Comunque ogni tanto introdurre discorsi di creativita' e' davvero un toccasana. Non si puo' vivere di bollette, di grida contro le ingiustizie che ci circondano, e di dottor House. Oddio. Non proprio sempre. Quindi, bella li'. Sono stra-soddisfatto.

giovedì 18 ottobre 2007

610

Mi ha fatto sentire vecchio, e non lo dico tanto per dire, come spesso capita quando si afferma qualcosa del genere. Il dottorone che ha visitato le possibilita' nervose inerenti al mio mal-di-schiena - che dopo un'impennata il week end scorso e' tornato a farsi dimenticare (piano piano, ne') - , ha concluso che e' un normale acciacco dell'eta': che in fondo c'e' un po' di scoliosi che, con la diminuizione dello sport e del fitness (mi ha visto in mutande, non potevo mentire! :) , puo' creare -algie di qualche tipo.
Come a dire "rassegnati, sei un rottame e comunque... E' il tuo destino diventarlo". Faro' del nuoto.
Sobh. E adesso ho mal di testa, dopo l'iter in ospedale (NB grazie Vale ancora per lo sbatti), dopo le tangenziali, dopo un toast farcito forse ai sottoaceti, mangiato al volo prima di salire in macchina. Pfff. Certi giorni, a sentirselo dare del rottame, non ci si puo' ribellare nemmeno piu' di tanto. Gasp.

mercoledì 17 ottobre 2007

Certe volte...

Certe volte lo Stato e' indifendibile. Per quanto tu Gli possa voler bene, concettualmente, si rende reo di sopruso burocratico nei confronti dei suoi cittadini e non vuole sentire ragioni e tu, infinitesimo corpuscolo che gira per il suo territorio, tra la sua gente, non puoi nulla, tritato dalle ruote ottuse della Sua amministrazione.

Mi hanno notificato una cartella per un ritardo di 3 (TRE!!!) giorni nel pagamento di una rata irpef del 2003. Con ammenda triplicata e con la postilla che mi avevano gia' avvisato per la ammenda semplice, quella del diecipercento (10%).

Ho fatto notare loro che io non ho mai ricevuto nulla. Mi hanno dato il numero di raccomandata e la data di invio.
Ho risposto che me la avevano mandata probabilmente all'indirizzo vecchio, quello che avevevo prima di sposarmi, quattro giorni (!!!) dopo il mio trasloco. Mi hanno detto che dovevo dimostrarlo. Ho fatto stampare in posta la stampa dell'iter che ha seguito la raccomandata, che ha concluso i suoi giri un mese dopo restituita al mittente. Mi hanno detto che non basta. Che ci vuole una dichiarazione della posta che non mi e' stata fatta notifica. Ho chiesto che cosa si intendeva. Mi hanno detto che si tratta del cartoncino giallo che lasciano nella cassetta delle lettere.

Gli ho fatto notare che piu' che fare dichiarazione di cessione del mio appartamento e attivazione del servizio "seguimi" in posta e cambio della residenza non potevo fare, ma che sicuramente capivo che loro non potevano saperlo nel giro di qualche giorno dal mio spostamento.
Mi hanno detto che riesamineranno il caso ma che di controllare se la mia cartella e' ritornata indietro, visto che ai loro terminali risulta che la notifica e' stata effettuata, non se ne parla. Mi devo rivolgere alla sede centrale di Roma o alla posta per la dichiarazione, che se io richiedo in un qualsiasi ufficio postale mi dicono non esistere tra i loro servizi (!), tanto piu' che il cartoncino giallo, magari, il postino lo ha anche buttato nella mia vecchia cassetta: non lo avevo invitato al matrimonio e bonta' sua, non poteva sapere che mi sarei trasferito... :S Io non ricordo di aver ricevuto cartoncini tra la posta che sono andato a recuperare nelle settimane successive, ma tant'e'. Chi lo sa.

Cosi' il minuscolo che sono non puo' nulla contro i medi uffici postali e agenzia delle entrate a cui facevo riferimento, proprio perche' mi rimbalzano l'un l'altro senza sapermi dire come posso dimostrare ai giganti o dai giganti che io non ho ricevuto nulla. Io. A loro. E non il contrario. La loro dimostrazione e' "che gli risulta". Quindi e' colpa mia se non riesco a fargli credere che gli risulta male. O comunque, che c'e' stato un disguido.

Cosi' oltre ad augurare a chi ha pensato tutto questo di morire male, ma veramente male, non mi resta che affidarmi ad un funzionario di agenzia che voglia prendersi la responsabilita' di andare oltre alla ottusita' dei meccanismi a cui deve rispondere per prendere atto che un suo cittadino non ha ricevuto inequivocabilmente una prima comunicazione che gli e' stata recapitata in buona fede verso un indirizzo che "giustamente" risultava al suo ufficio ancora valido e che forse e' semplicemente il caso di rimandargliela.

venerdì 12 ottobre 2007

Facciamo il punto. A punti.

Bella. Vediamo.

1) Ho ripreso a lavorare, ancora minimamente acciaccato ma tant'e', e a studiare in treno con i gomiti conficcati nei miei sfortunati compagni di viaggio sui sedili dei settenani.

2) La stagione del caldo e' finita, e con essa, ahime', la possibilita' di parcheggiare in stazione (nei pressi, dai) in un orario decente.

(A proposito di pendolarismi, una chicca da lettore-mp3-senza-batterie. Una dimostrazione di logica rigorosa di una ragazza che parlava con una amica. "Gli ha detto (Y a X) che invece ero in quel tal locale a Sesto!!!!! Ma e' impossibile!!!!!!! E glielo ho detto (a X) che e' impossibile!!!!!! PERCHE' io non ci vado MAI in quel tal locale!... Ci andavo anni fa..." ...)

3) Avevo superato anche il quinto livello di Chess Titans (Vista embedded), ma al sesto mi sono arenato. Mi spazza letteralmente via dalla scacchiera.

4) Sembra impossibile giocare a pallanuoto ad un livello amatoriale nella mia zona. La ricerca continua.

5) La settimana prossima inizia il corso di fotografia, patrocinato dal Comune, che io e la Kat seguiremo insieme.

6) Gli abbonamenti integrati ATM-FS di Ottobre sono finalmente magnetici e sono felice di questa botta di modernita', e di questo ulteriore passo verso la sostituzione tecnologica delle informazioni cartacee.

7) Nani, in treno.

8) Varie ed eventuali.

9) Bove.

10) Pasta e ceci, fa rrrima e c'e'.

lunedì 8 ottobre 2007

Domani

Mi mette una tristezza il 9 di Ottobre. Da tutte le parti si ricorda la morte del Che, l'assassinio del Che. Io vorrei che non fosse mai successo. Vorrei non doverlo ricordare come martire delle sue stesse Idee. Vorrei che fosse ancora vivo per prendere a schiaffi con le sue parole e le sue azioni l'ingiustizia, la disuguaglianza e l'oppressione, che per lui non sono mai state definitivamente inevitabili. Disse tantissimo e bene, di grandissimi traguardi. Ci credette, e lotto' in prima persona per perseguire tali nobili risultati, e in piu' parti del mondo, come se sentisse rivolto a lui l'obbrobrio imperialista e colonialista di cui sapeva a migliaia di chilometri. Segui' la sua coscienza e la sua morale. Fu una guida, e un esempio. Non abbiamo bisogno di dittature, ne' di re, mai, ma di esempi grandiosi, si', sempre. E lui, per me, fu il piu' grande.

(Qualche citazione, ma potrebbero essere centinaia.)

"Dobbiamo edificare ogni giorno nuovi monumenti agli eroi caduti: monumenti che sono fabbriche come questa, nuove scuole, nuovi servizi assistenziali e soprattutto nuovi ospedali". (24 Luglio 1964)

"La rivoluzione non e',come alcuni vorrebbero, una standardizzazione della volonta' collettiva, dell'iniziativa collettiva, ma, al contrario, e' liberatrice delle capacita' individuali dell'uomo".
(20 Luglio 1960)

"E' facile, nei momenti di estremo pericolo, potenziare gli strumenti morali; ma per mantenere il vigore e' essenziale lo sviluppo di una coscienza fondata su nuovi valori. La societa' intera, nel suo insieme, deve trasformarsi in una gigantesca scuola."
(12 Marzo 1965)

"Il guerrigliero e' l'interprete della grande massa contadina che vuol essere padrona della terra, padrona dei suoi mezzi di produzione, del suo bestiame, di tutto cio' per cui ha lottato per anni, di cio' che costituisce la sua vita e che sara anche la sua tomba".
(Febbraio 1959)

domenica 7 ottobre 2007

Puzzle di dubbi e di riflessioni

Andando un po' a braccio, tra le riflessioni, le scoperte e le oziosita' di questi giorni di maldischiena (che scema per fortuna), scrivo.

Stavo rileggendo un passaggio del libro "Il vangelo secondo la scienza" di Odifreddi (davvero un bel mattoncino intriso di cultura e di riflessioni interessanti) che Lindo mi aveva regalato a Natale. - Divagando un attimo: ecco un altro bel movimento secondo il quale ci si scambia un po' del proprio mondo: lui a me regala saggi e io a lui romanzi! A lui per il natale-compleanno era toccato Tusset, con il suo meglio per una brioche! Lui mi fa ascoltare gli Einsturze Neubauten mentre io a lui faccio sentire le Crucified Barbara. Bella storia, no? -
Ritornando a tema. Il passaggio fa notare che nei passaggi della GENESI (III) c'e' un paradosso interessante:
Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male"
Riflettendoci... Alla fine della fiera... Chi e' che ha avuto ragione? ;)

Salto molto piu' che pindarico. Di palo in frasca, direi.
Ho visto Sabina Guzzanti, che da sempre linko come Grandissima, da Fazio. Osti. Mi e' sembrata inca##osa, mi e' sembrato, il suo atteggiamento, di "superiorita'" rispetto alle domanduzze del buon Fabio. Poi ho cercato di riflettere: puo' darsi che FF non fosse cosi' in forma in quel momento, che l'umorismo con cui di solito riesce a porre le sue domande (spesso ahime' anticipando la chiusura della risposta alla domanda precedente, quasi che il discorso quando prende certe pieghe non lo interessi, pero' vabbe' non voglio dire che il suo lavoro non lo sappia fare bene, anzi! Intervista chiunque facendoci sentire partecipi ad una chiacchierata al bar e a me piace un sacco!) dicevo puo' darsi che il suo umorismo soffrisse un po' di imbarazzo di fronte alla straripanza e all'acume galattici(!) della Sabina storica, e puo' darsi che lo spessore delle sue domande ne sofrisse. Sta di fatto che, secondo me, il confronto non e' riuscito per niente: alle domande e/o osservazioni che lei riteneva insulse ostentatamente rispondeva con sufficienza mentre FF annaspava alla ricerca di un rifugio in battute che non gli venivano e in cambi di argomento/prospettiva stonati o appena sopra la sufficienza. Mi spiace. Invece di costruire un crescendo memorabile si sono annullati a vicenda.

Ed ora un carpiato rovesciato dal trampolino alto per tuffarmi in una piscina (ahhhh! come dovrei andare a nuotare!) del tutto estranea. Mi piacerebbe dire che a un figlio di amministratore delegato come Padoa Schioppa dovrebbe venire il ranteghino in gola invece di dare dei bamboccioni a quelli che non riescono ad andare via da casa che piu' che trentenni. Ma sarebbe troppo facile. Allora mi chiedo: come e' possibile che qualcuno che ha frequentato l'MIT se ne esca con un'affermazione tanto stupida? Cioe' davvero lui puo' non sapere della piaga del lavoro interinale? Del costo dei mutui? Dell'incertezza a cui lui e il governo mantengono esposti migliaia (centinaia di migliaia? milioni?) di giovani? Rimango dubbioso. Capisco che i giovani industriali imboccati dal montezemolo di turno, si riempiano la bocca di tagli alle imposte e aumenti della possibilita' di spesa (!!!) delle famiglie (sono persone che hanno una concezione dello Stato che non sara' mai la mia), ma di un ministro di un governo che vuole anche essere minimamente, un'ombra sbiadita, di sinistra, mi piacerebbe capire le cause di una cosi' scarsa sensibilita'.

Ed ora la chiusa. La tessera nel decoder, dopo un ravaning attento e bovino nell'apposito slot, sembra essere stata successivamente riconosciuta come illegale, ricaricata, illegale e ricaricata. Il tecnico mediasetpremium se l'e' risa quando gli ho detto che anche le loro tessere sono illegali. Del resto la centralinista che mi aveva risposto la sera prima alla mia invocazione "MA IO VORREI VEDERLA UNA PARTITA! NON MI RIMANDI A LUNEDI'!!!) mi aveva suggerito di andare da un amico. Ti venisse un po' di bene. Comunque, sciacquandomone della scaramanzia, oggi dovrei vedermi la partita contro la fiorentina. :) Sperem.

venerdì 5 ottobre 2007

Sorriso a denti stretti


Un caro collega di Vieste (10x Marteens!) mi ha inviato questa barza, un po' a dire che tutto il mondo e' paese. Nel frattempo la schiena migliora ed e' arrivato il decoder nuovo, stavolta filips, con pagamento di differenza di 20 euro (!!!), e che costa 20 euro meno di quello che avevo comprato io (!!!!!!!!!!!!). Grazie alla direzione dell'unieuro per la gentile concessione. Vi possano.
Decoder che mi dice che la smart card (che nel frattempo ho ricaricato!) non comunica. Pfff. Vabbe' stendiamo il solito velo, sempre piu' pietoso. Vedremo.
Ecco la barza.
Un milanese, un romano e un napoletano si incontrano in un bar e stanno bevendo qualcosa insieme. All'improvviso il milanese dice agli altri due: - Avete visto quello al tavolino di fronte al nostro? E' Gesu' Cristo! - Ma che cosa dici, come fa ad essere Gesu' Cristo... - Ma si' guardalo bene, e' identico. Ha la barba, la tunica... E'Gesu' sicuramente! Il milanese si alza, si dirige verso l'uomo al tavolino e insistentemente gli dice: - Dimmi la verita' tu sei Gesu'? - Guarda, effettivamente sono Gesu', pero' per cortesia parla a bassa voce e non dire a nessuno chi sono perche' senno' succederebbe uno scandalo impressionante in questo bar. Se lo venisse a sapere qualcuno che sono qui... Il milanese, folle di gioia, gli dice: - Senti, ho una gravissima lesione al ginocchio che mi sono fatto da piccolo facendo sport. Per favore, curami. Gesu' gli mette la mano sul ginocchio e lo cura. Il milanese torna al suo tavolo con gli altri amici e chiaramente racconta tutto al romano e al napoletano. Il romano si alza e correndo va al tavolo da Gesu' e gli dice - Aho! ha detto er milanese che sei Gesu' Cristo. Senti, io c'ho 'n occhio di cristallo e nun ce vedo. Per cortesia, curamelo. Gesu' gli mette la mano sull'occhio malato e lo guarisce. Il romano torna al suo tavolo e racconta tutto ai suoi amici. Gesu' incomincia a pensare che in breve tempo si dirigerࠤa lui anche il napoletano volendo, come gli altri, che lo curi. Ma il tempo passa e il napoletano non va. Gesu', un po' pensieroso e incuriosito sul perche' il napoletano non vada da lui, si alza e si dirige verso il tavolo dei tre. Mettendo una mano sulla spalla al napoletano gli dice: - Amico, e tu perche' non...? Il napoletano si allontana di scatto e in maniera brusca gli dice: - UHȬ UHȬ UHȅEEEE !!! NON MI TOCCARE CHE SONO A CASA IN MALATTIA !!!

mercoledì 3 ottobre 2007

Aggiunta sezione. E giochìno.


Ho aggiunto la sezione "Socrate Docet (Conosci te stesso). Per me e' impossibile:" in cui metto in luce con piu' o meno intensita' del necessario alcuni limiti o difetti, tra gli altri, del Rampo.
Siccome pero' proprio ieri ho sentito in un servizio di un tg che il 77% dei selettori di personale, categoria di simpaticoni, cerca notizie sui relativi assumibili (almeno sul loro 35% credo) sul web, e che in base alle informazioni che ne ricava ne scarta una discreta percentuale, vorrei che non fosse del tutto un autogoal l'aver pubblicato una sezione del genere, con questo invito. Potreste scrivere di me, a commento, il meglio che possiate desiderare da un lavoratore? E' una finta, e un gioco, che sia chiaro. Sulla bilancia dei pagamenti alla statistica, chissamai che non sia almeno una bella deviazione in corner. ;) Attendo i vostri falsi complimenti esagerati numerosi :). Se posso, suggerirei di utilizzare termini come cv, curriculum vitae, irreprensibile, instancabile, aperto, attento, acuto o pattern come apporto fondamentale, giovane dinamico, o orientato al raggiungimento degli obbiettivi, o vocaboli di contesto come proattivo o automunito o militesente. Naturalmente ricambiero' con generosita' ottime presentazioni lavorative anche sui vostri blog. Con questo autorizzo al trattamento dei miei dati in conformita' all'articolo... ;)

martedì 2 ottobre 2007

It hurts and hurts. F#ck.


Ho visto Superman returns. La prima mezz'ora, e facendomi forza per arrivare fino a li': quasi peggio del mio mal di shiena...
Ho scoperto che un attore di Beatiful (Jack Wagner) c'era un tempo in Melrose place. Ho visto quaranta minuti di "Le regole della casa del sidro", per scoprire che proprio quel dvd della Kat, di quel bellissimo film, si incarta e trasmette alla tv quadrettoni per diversi minuti prima di farlo.
Mi sono fatto una passeggiata alle quattro del mattino, per provare il piacere di non stare disteso sulla schiena che urlava.
Ho vinto a scacchi al terzo livello di ChessTitans, in bundle con Vista OEM del pc nuovo della Kat, per la prima volta, ma non e' bastato.
Sono a tre (quattro? non ricordo che cosa ho preso durante la mia passeggiata notturna fino alla cucina, ricordo che dicendolo a mia moglie mi ha risposto "Ecco, adesso sono preoccupata") voltaren, una quantita' non computabile di ibuprofene e diverse cazzuolate (manine sante della Kat, a dire il vero) di artrosilene. Ma quel pezzo di me stesso che non vedo ma che ho da sempre supposto esistere per contenere la colonna vertebrale, continua a suonare tutti i citofoni della mia mente.
Ho provato a distrarmi con una dozzina di X-Files.
Ho iniziato a leggere diritto commerciale (l'imprenditore) e l'introduzione alla strumentalita' del diritto processuale al diritto civile.
Il tutto sempre continuando a cercare la posizione migliore, la piu' silente.
Ho fatto le mie docce con la speranza che l'acqua potesse lavare via anche il dolore, ho dormito con le calze, per non dover risopportare il supplizio di doverle rimettere anche stamattina. Ho mangiato di fretta e questa volta per una buona causa: non dover contare i secondi sulla sedia della cucina a suon di fitte.
Ho lavato i denti dritto come un palo, non curandomi degli schizzi ad ombrello che arrivavano fino in corridoio, ho tenuto in braccio i gatti sperando che la loro presenza di spirito annullasse quella di quel cofano, che avrebbero potuto finalmente arrampicare, che mi sentivo.
Ora accetto suggerimenti. Che cosa si puo' fare in casa avendo la stessa possibilita' di movimento e/o di mantenimento della posizione di un caleidoscopio ingessato?

lunedì 1 ottobre 2007

No way.


Oltretutto mi sono perso il derby di ieri sera. Oltre al fatto che per la terza volta il decoder digitale terrestre che mi ha rifilato la telesystem si e' rivelato un bidone (due sostituzioni in quindici mesi) a cui non si riesce a telecomandare accensione e spegnimento che a COLPI sul telecomando, e a pressioni sui pulsanti che farebbero impallidire l'azoto liquido, e a bestemmie, -quando non si bloccava su un canale ed era necessario strappare la presa dalla spina per farlo riprendere -, all'unieuro, benvenuti nell'era dell'ottimismo, prima mi hanno detto che me lo avrebbero fatto risostituire (ma sa io ve lo avevo portato il 21 luglio, non vorrei perdermi altre decine di partite) e che la colpa era mia che non trovavo lo scontrino, se non potevano cambiare ne' marca ne' modello, nonostante le mie comprovate e ragionevoli lamentele.
Cosi' eroicamente, con un maldischiena che contava gli scontrini che riuscivo ad estrarre dal primo cassetto della mia cassettiera in ordine sparso, sono riuscito -botta di cul#- a ritrovarlo.
Scontrino e ambaradan della prima sostituzione. Quindi sono tornato all'unieuro di cui sopra, entri ottimista ed esci felice: niente da fare per oggi, il suo scontrino esiste, possiamo far presente il caso alla direzione e in settimana le faremo sapere. Ma il mio derby? Niente da fare. Come per la Roma. Speriamo nel girone di ritorno: Domenica siamo a Firenze, ma non ci crede nessuno che riusciro' a vederla.

I got a terrible backache


Maledizione, oggi sto male. La schiena non ne vuol sapere se non di movimenti delicati e con un ristretto-ristrettissimo, arco di spostamento su tutti i soliti gradi di liberta'.
Una nottataccia, la terza a dire il vero. E ora mi trovo nella mail un messaggio che annuncia che le specifiche per la CR sono cambiate, un'altra volta. Era la settimana dei test, e io avrei potuto soffrire il mio mal di schiena anti-brufen piu' che serenamente.
Invece mi tocca pure pensare che saro' di ostacolo ad una consegna. Mortacci loro, mortacci.

domenica 30 settembre 2007

Birmania libera


Nota: questo è un nuovo tipo di protesta on-line che usa i blog per diffondere una petizione a livello globale. Per partecipare, aggiungi il tuo blog seguendo le istruzioni che troverai in questo post. Questa non è una questione di partiti politici, questo è un problema di diritti umani basilari e democrazia. Per piacere aiutate a prevenire una tragedia nella Birmania/Myanmar aggiungendo il vostro blog e chiedendo ad altri di fare lo stesso. Facendo circolare questo meme attraverso la blogosfera probabilmente potremmo portare più sensibilità sul problema ed evitare una seria tragedia. Come cittadini del mondo, questo è qualcosa che i blogger possono fare per aiutare.Come partecipare. 1. Copiare questo intero post nel tuo blog, compreso questo numero: 1081081081234;2. Dopo alcuni giorni puoi cercare con Google il numero 1081081081234 per trovare tutti i blog che partecipano a questa protesta e petizione.Nota: Google indicizza i blog a differenti livelli, per cui è possibile che ci voglia più tempo perché il tuo blog appaia tra i risultati. Indipendentemente dalla traduzione il numero rimane identico e perciò valido. La situazione nella Birmania/Myanmar ci riguarda tutti.Non c'è libertà di stampa nella Birmania/Myanmar e il governo ha incominciato a bloccare Internet e altri mezzi di comunicazione, per cui è difficile ottenere le notizie dall'esterno. Singole persone sul campo stanno mandando i loro comunicati alla BBC e sono sconcertanti. Vi incoraggio a leggere questi resoconti per vedere da voi quello che sta succedendo nella Birmania/Myanmar (in inglese). Qui, invece, le notizie raccolte da Google in italiano sulla Birmania. La situazione nella Birmania/Myanmar è sempre più pericolosa. Centinaia di migliaia di protestanti pacifici e disarmati, compresi monaci e monache, stanno rischiando le loro vite marciando per la democrazia contro una dittatura impopolare, ma ben armata che non si fermerà pur di continuare il suo dominio repressivo. Mentre i generali al potere e le loro famiglie sono letteralmente grondanti di oro e diamanti, la popolazione della Birmania/Myanmar è impoverita, privata dei diritti umani basilari, tagliata fuori dal resto del mondo e sempre più sotto la minaccia della violenza.Questa settimana la popolazione della Birmania/Myanmar si è sollevata collettivamente nella più grande dimostrazione pubblica contro la dittatura militare dominante da decenni. È una dimostrazione di coraggio, decoro e democrazia attiva sorprendente. Ma nonostante queste proteste siano pacifiche, i despoti militari stanno incominciando a reprimerle con la violenza. Ci sono già state almeno alcune morti confermate, e centinaia di feriti gravi causati dagli scontri tra soldati e cittadini disarmati.In numero attuale di vittime e feriti è probabilmente di gran lunga peggiore, ma le uniche notizie che abbiamo vengono da singole persone che riescono a far passare i loro resoconti attraverso il cordone imposto dalle autorità. Sfortunatamente sembra che presto potrà esserci un bagno di sangue su larga scala, e le vittime saranno per lo più donne, bambini, gli anziani e i monaci e monache disarmate. Contrariamente a quello che i governi birmano, cinese e russo hanno affermato, questo non è solo un problema di politica interna, è un problema di importanza globale e colpisce la comunità globale. Come cittadini interessati non possiamo permettere che qualunque governo, in nessun luogo al mondo, usi la sua forza militare per attaccare e uccidere cittadini disarmati che stanno dimostrando pacificamente.In questi tempi moderni, la violenza contro civili disarmati non è accettabile e se è permesso che accada, senza serie conseguenze per i suoi perpetratori, questo crea un precedente perché succeda ancora da qualche altra parte. Se vogliamo un mondo pacifico, spetta ad ognuno di noi opporre resistenza personalmente contro questi problemi fondamentali, dovunque essi si presentino.Per piacere unitevi a me nel chiedere al governo birmano di negoziare pacificamente con i suoi cittadini, e alla Cina di intervenire per prevenire ulteriore violenza. E per piacere, aiutate a sollevare l'attenzione degli sviluppi della Birmania/Myanmar così che sia possibile evitare un disastro umano su larga scala. Grazie. Grazie a Mario l. per la traduzione in italiano dell'originale in inglese



nota: utilizzerò questo post come se fosse un meme o una catena di S.Antonio.

Copiate&Incollate tutti, massima diffusione e massimo rispetto.

sabato 29 settembre 2007

Dei pesi e delle misure


Ok, altro argomento spinoso. I monaci buddisti che reagiscono alla oppressione birmana e il loro sterminio. Siamo tutti con loro perche' in realta' siamo tutti (lo siamo?) contro la violenza di un regime militare che si fa beffe di una costituzione finalmente raggiunta in una delle zone piu' calde, storicamente, del pianeta.
Punto fermo e fuori discussione, almeno da queste parti.
Pero' ho un dubbio, o meglio mi sembra che di questa situazione qualcosa d'altro mi potrebbe, e uso il condizionale, infastidire. Io mi risento quando la chiesa ficca il suo santo naso nelle faccende della nostra politica perche' ahime', volente o nolente, condiziona con l'idea di pochi, sterminate schiere di genuflessi pregatori. E mi da' fastidio lo spazio che i cosiddetti laici danno ai suoi interventi. Oddio siamo un paese libero, e se qualcuno con una palandrana bianca ed uno strano copricapo vuole dire quello che pensa affacciato ad una finestra, probabilmente non calpesta i diritti di nessuno, non e' questo il problema. Il problema e' ripeto lo spazio che i nostri eletti gli danno e la risonanza che danno alle sue conservatrici pensate. Ora, a me sembra, fermo restando che ad una manifestazione pacifica e' inacettabile che si risponda con il fuoco, e' bestiale e ingiusto, e' abominevole, a me sembra che laggiu', con le debite proporzioni, succeda lo stesso. Cioe'. Il fatto che uomini non possano esprimere il loro dissenso e' comunque segno di qualche cosa che non va, ma il fatto che lo facciano dei religiosi in nome della tonaca che indossano mi sembra davvero inconcepibile. Voglio dire. Se la questione si limitasse a loro che dicono e interferiscono, in qualita' di tramite tra l'uomo e il dio maiuscolo, tra le faccende degli uomini minuscoli, mi dovrebbe dare fastidio, e riuso il condizionale.
Voglio provare a dirlo con altre parole un po' meno brusche. Odio che vi sparino, cari monaci, e' terribile e inaccettabile. A priori. Se invece se ci fosse una Democrazia Buddista Birmana che si gonfiasse dei vostri interventi, disapproverei probabilmente.
Ed ecco il dubbio. Secondo me alcune situazioni sono oggettivamente inaccettabili, e chiunque alzi la voce per non accettarle, fa bene a farlo. Ma qualcuno potrebbe pensare lo stesso di una chiesa, in un paese che accetta l'aborto, il divorzio, i dico. E quindi? Dove sta il confine? Forse nel fatto che una serie di diritti trovano il loro fondamento scientifico, logico, nella loro accettazione universale. Come il diritto alla vita o alla liberta' di stampa e di parola. Forse e' quello il punto in cui anche noi possiamo, io posso e devo cambiare atteggiamento. Il dubbio rimane, perche' mi sembra di pensare in un certo modo giudicando il mio orticello e in un altro modo guardando verso un altro, e cosi', forte del mio dubbio, mi sento autorizzato a farlo.

giovedì 27 settembre 2007

Dubbi su una questione.


Questione spinosa. Ieri sera ho sentito da Gad Lerner gli attacchi alla popolazione del pavese che si e' espressa malamente contro l'ospitare i nomadi rom sgombrati da Pavia.
A parte la pochezza dei sindaci (sembrava davvero di vedere Cangini dello zelig) che si lamentavano della impossibilita' dell'integrazione di 50 nomadi su un paese di 350 abitanti (cioe' non si puo' diventare 400? Cioe' se nascessero 50 bambini in un anno li sopprimereste lì cosi'?), e a parte le ripezioni del buon gaddy (ma se si spostano bisogna pensare che per un principio di conservazione non spariscono! ma se si spostano etc etc, etc etc) le osservazioni che mi sono venute in mente sono: ecco che chi ha sensibilita' di sinistra difende per sua natura una minoranza indifesa, per principio. Nobile. Nobilissimo. Ma un po' immobilista fermarsi li'. E poi mi sono chiesto: si ma perche' danno cosi' poco la parola ai nomadi? E solo per sentirli dire: dove ci hanno messo non c'e' luce e non c'e' acqua. Quello che veramente mi manca e' sentire che cosa hanno loro da dire sull'argomento integrazione. Cioe' loro vogliono, i rom, diventare una parte della societa' trovata radicata? Vogliono adeguarsi al "nostro" sistema basato sul lavoro, sulla mutua assistenza, sulla legalita'? Si'? No? Quanto il "nostro" sistema deve cambiare per non lasciare ai margini intere popolazioni? Perche' noi luce e acqua ce le abbiamo, vero, ma le paghiamo con il lavoro, molto vero: ora, una mano a chi e' in difficolta' e' il minimo che una societa' civile debba garantire, ma sul lungo periodo come la mettiamo? Quali ambizioni hanno (e io credo ne abbiano!) diverse da quello SFRUTTAMENTO DEI BAMBINI che abbiamo tutti sotto gli occhi e che troviamo tutti cosi' odioso? Devono renderne conto del resto? Boh sarebbe meglio una volonta' di dialogo anche da parte, credo. Non hanno voce, e fino a che non li si sente parlare saranno sempre, nell'immaginario comune, quelli che rubano o che sfruttano o che stuprano di cui ci parlano i giornali (bella l'osservazione che in altre nazioni per non creare forme di fobia dello straniero non si puo' riportare la nazionalita' di chi ha fatto cosa, decisamente interessante). Boh i dubbi sono tanti, ma il dialogo credo che sia la via d'uscita per trovare punti di contatto fra culture differenti. Io credo che si debba partire da li'. Dal dialogo, che a tutt'ora non c'e', e sembra che verso questa voragine enorme nessuno voglia guardare.

mercoledì 26 settembre 2007

Dai su, un po' di luoghi comuni!


Altro invito a partecipare alla giostra, visto il successo (l'interesse dai, mica sei Grillo! ;) del tocco personale dei lettori: aggiungete voi quello che piu' vi turba, vi annoia, vi fa incaxxare dei luoghi comuni che sentite ripetere.

Comincio io, tanto per dar fuoco alle polveri:
- La laurea e' solo un pezzo di carta (prova a farti il c#lo per prenderne una, ad imparare metodo e abnegazione, a superarne difficolta' e stress e poi ne riparliamo)

- Davanti ai computer ci si rimbambisce (meno male che c'e' sempre una gazzetta dello sport o un telequiz con cui riprendersi... Ci si stanca semmai, ma proprio per il fatto che il cervellino va fatto funzionare...)

- Il servizio militare fa maturare (infatti chi non fa scherzi stupidi... li subisce, e ne viene spesso schiacciato, proprio nelle pause tra decine di ordini assurdi - come stare fermi su un lato di un cortile, in riga -, e ore di apprendimento di violenza dell'uomo sull'uomo)

Continuate voi? E' un gioco-gioco, dai.

sabato 22 settembre 2007

Ma chi te lo fa fare?


Ok, ok. L'iscrizione al terzo anno di legge e' andata. Pfff. Nonostante ANCHE l'annosissima raccolta di documenti per la certificazione iseeu, che e' davvero un palla al... piede, sono giunto alla decisione -positiva-, sul proseguire o meno, con grande fatica.
4 esami all'anno, lavorando full time, su una proiezione di 32 esami (credito piu', credito meno) significano 8 anni di sacrifitio e di abnegatio.

Ma chi te lo fa fare?

Oibo'. A Giugno mi ero deciso a mollare st'impresa. Ero veramente devastato dal peso che mi sono imposto, dalla mancanza di tempo per tirare il fiato (fra l'altro ho ricevuto una mail in cui mi si augurava il "tempo" -grazie Vale!- e, ironia del destino, non ho ancora trovato il tempo per ringraziare per un pensiero cosi' sublime), e dall'ansia che ne scaturisce.

Ma chi te lo fa fare?

Mi sono preso qualche settimana per riflettere, forzando me stesso a non essere il solito impulsivo. E sono giunto ad un compromesso. Affrontero' da subito i mastodonti, quegli esami che hanno fama di essere vere e proprie barriere sulla strada per essere giuristi.

Ma chi te lo fa fare?

E non mi lascero' ingannare dal destino di farmi desistere quando saro' troppo in la' per pentirmene TROPPO amaramente (che ci posso fare? A me lasciare a meta' qualcosa di incominciato da' un nervoso...). O la va o la spacca. E fin che va...

Ma chi te lo fa fare?

E' una spesona (migliaia di euro all'anno), ho una laurea gia' incorniciata (anche se nella casa nuova non mi sono mai preso il tempo per appenderla e gongolarmici ogni tanto con i visitatori occasionali) e dopo aver scelto una vita da tecnico, la virata verso una nuova vita da umanista non e' affatto necessaria.

Ma chi te lo fa fare?

Ma a me l'idea continua a piacere. Continuo a pensare che mi annoierei a fare tutta la vita l'informatico (poco ingegnere ahime', ma cosi' vuole il mercato del lavoro) e soprattutto a passare la vita a trattare dati di cui non mi importa nulla con processi di cui mi importa anche meno. Io volevo scrivere videogiochi!
Ma tant'e'. I gestionali mi pagano mutuo e bollette ed allora tanto vale farlo seriamente.

Ma chi te lo fa fare?

Cosi' con il pensiero che un giorno saro' notaio e avro' statue di marmo ai bordi della mia piscina olimpionica coperta e riscaldata (muahhahaha questa si che e' fantasiosa) o che mi alzero' per gridare "obiezioni Vostro Onore! L'avvocato influenza il teste" (questa invece e' direttamente mutuata dal grandioso telecinema americano!), mi sobbarco Commerciale, le Procedure, e Amministrativo tutto in un giro di terra intorno al sole. Ci provo, almeno, chissamai che ci riesca.

Ma chi te lo fa fare?

Cosi' un po' scarico, un po' meno convinto, un po' piu' stanco e vecchio tornero' a fremere con questi giovani scalmanati dai jeans a vita bassa e dalle speranze a vita alta nelle aule d'esame. Chissa' che non lo trovi cosi' eccitante anche questa volta... Vidarem.

Ma chi te lo fa fare?

PS Mi hanno fatto notare all'ultimo esame (di Penale) che dovrei imparare ad esprimermi meglio, se ho aspirazioni da giurista. Ma che cosa ci posso fare se dopo aver studiato le serie di Fourier e aver letto Pennac non riusciro' mai a prendere sul serio un altro modo di esprimermi che questo?! ;)

venerdì 21 settembre 2007

Spaisstory!


Sto leggendo un libro sullo spionaggio (o di spionaggio, ma non vi dico il titolo perche' conosco qualcuno di voi che mi rovinerebbe il finale! :P) e stavo riflettendo sul successo del genere, soprattutto fra gli autori da edicola. E a pensarci bene e' facile intuire lo schema, anche se bisogna essere un po' cattivelli con le intenzioni degli autori del genere.
Cominciamo a dire che i colpi di scena sono sempre un bel leggere: accade l'inatteso e il lettore rimane a bocca aperta, ben contento dell'investimento che ha fatto. Imprevedibile = buono. Discutibile, ma accettabile, almeno statisticamente.
A questo punto dove meglio far succedere colpi di scena? Dove non ci sono certezze, dove nessuno si puo' e si deve fidare di nessuno. Tra le spie. Bellllo. Ma facile. Un po' troppo, o no?

Proviamo. A parla con B. Dice che C e' il cattivo, e che ha assoldato D per ucciderlo: E non ne sa nulla.
Cambio di inquadratura, nuova verita'.
A parla con E e dice che B e' stato messo fuoripista, che crede che il mandante sia C.
Cambio di inquadratura, nuova verita'.
A incontra B e scopre le carte: lo aveva messo fuoripista perche' osservato da E e D, ma che e' E il cattivo.
Cambio di inquardatura, nuova verita'.
A parla con C e dice che riuscito a convincere B che e' E il cattivo, dopo che era stato costretto dagli eventi a confessarglila posizione di C.

E cosi' via.

Insomma un gioco di luci per continuare a mettere in discussione cio' che si e' affermato fino al passo precedente, usando la leva -sempre a disposizione- della fiducia che non ci puo' essere tra personaggi di tanta caratura. Un bell'esercizio, per l'autore, ma niente di geniale. Non qui.

Sono ipotesi ne', illazioni a buon mercato: rimango in attesa di smentite e di osservazioni.

PS Ho spesso sostenuto che, smontato il giocattolo - evaporata, almeno in parte, la possibilita' di gustare effetti ed emozioni che ne derivano. Ma tant'e'. Mi e' scappato.

giovedì 20 settembre 2007

Del Grillo, again.


Ok a sto punto tiriamo le fila del discorso Grillo, capitolo V-day. Io ho ribadito in piu' sedi che lui mi piace, credo nel fatto che non cerchi tornaconti personali, credo nel fatto che creda in quello che dice e quello che fa. Mi piace che approfondisca. Mi piace che faccia riflettere.
Mi piace che lo faccia facendo ridere, perche' comunque e' un comico, e il suo mestiere, comunque, lo sa fare.
Ammetto che possa fare errori, e' un uomo e gli uomini sbagliano anche, mentre sembra che lui, da comico, non possa e non debba toccare certi argomenti, e comunque permettendosi degli errori.
Boh. Sono basito.
Non condivido tutto quello che dice, ad esempio io credo nella rappresentanza dei partiti, nel bisogno di delineare dei cammini comuni e delle linee-guida, per evitare che ci si perda e non si raggiunga mai un risultato che uno: credo che mettere d'accordo 10 partiti in parlamento sia piu' sbrigativo che mettere d'accordo 600 teste indipendenti, che per carita' devono avere voce in capitolo, ma semmai dividendo il problema in sottoproblemi e raggruppando i risultati. Questione di opportunita'.

Lui non ne vuole piu' sentire parlare invece, di partiti, ma tant'e'. Apprezzo comunque che lui sia stanco di questi politici, straricchi, fancazzisti, facce di bronzo, arroganti. E cosi' via. A casa, almeno dopo due legislature, a casa.

Ma aldila' del contenuto, vorrei fermarmi alla forma.
Del V-day sembra che siano tutti interessati - i pochi che ne parlano sui media - piu' alla parolaccia che ai motivi della parolaccia.

Ho sentito il direttore del tg2 interrogarsi sul fatto che se un matto lo sente e spara, che facciamo? Ma come? Dico io... Ma se la premessa ad un ragionamento e' la follia, allora puo' succedere sempre tutto di tutto. E se si mettono in conto tutte le possibilita' puo anche capitare che se tutti gli italiani salgono su un traghetto, il traghetto affonda e addio italiani. Mi sembra veramente populista (e qualunquista e opportunista ) costruire un ragionamento logico su premesse illogiche e relativamente poco probabili.
E invece di occuparsi di fantomatiche conseguenze, chiedo: ma il perche' della parolaccia, o direttore, se lo e' chiesto? E' rabbia, nata da frustrazione, nata da insoddisfazione.
Allora vuoi discutere i sintomi di un malessere, o vuoi rimuovere il malessere?
...
Cioe' se qualcuno le vomita su una scarpa, lei se la prende per la volgarita' del gesto invece di capire se sta male? E' cosi'? Allora vabbe', io con lei non ho spazio di discussione.

Chi ci governa, ci conferma Mazza, vicino a chi ci governa, ci crede bambini, come mi sembra si dicesse da JJ un tempo, perche' a sentire i discorsi dei grandi possiamo fare male e farci male. Boh. Io mi sento preso per il cul#. Ma sto tizio vive nell'ovatta per non rendersi conto che la parolaccia e' all'ordine del giorno, ovunque? Vive in un barattolo di vetro per pensare che il popolo italiano sia cosi' fragile da non sopportare un rigurgito sui piedi di mastella o di amato?
Mi sento trattato come un bambino col grembiulino da una maestrina del tutto anacronistica.
(E ad ogni modo mi sembra che la tutela contro la diffamazione sia presente sia a livello civile che a livello penale, quindi?)

Spero che Grillo presto invochi anche un ricambio nell'informazione, che non puzza di vecchio e di marcio meno del resto dei grandi poteri.

domenica 16 settembre 2007

Ancora pendolarismi...

Lei imbellettata e sostenuta, al tizio che aveva di fronte: "Guardi io vengo da un divorzio, e poi...
No, assolutamente. Mio figlio se vuole puo' convivere, ma sposarsi no! Con quello che costa!
E se poi cambiano idea? Ma con tutti i soldi che ci vogliono!!!"

Ha continuato con maggior convinzione, se possibile: "No io di matrimonio non voglio nemmeno sentirne parlare, da mio figlio... Al massimo in comune, ma non in chiesa! Con tutto quello che vorrebbe dire poi il divorzio!...
...
...
Si se vuole puo' sposarsi in Comune, PER L'AMOR DI DIO!"

LOL. :D:D:D:D

Non saprei da dove cominciare. Intromissione, presunzione, bestialita', ignoranza, incoerenza e, dulcis in fundo, la chicca dell'amor di Dio per il matrimonio si', ma in Comune.
Maro' che bello, delle volte, quando in treno il lettore mp3 ha le batterie scariche...

:)

sabato 15 settembre 2007

In difesa della logica.


Mi e' capitato in questi giorni di assistere su un blog che frequento, quello di Luca, ad un acceso (acceso? vibrante, dai) dibattito sul v-day e sul rapporto tra il suo seguito numerico ed il reale interesse che poteva avere il popolo italico per l'argomento. In realta' la questione posta in questi termini mi interessava poco: penso -tristemente- che un piccolo numero di persone si attivi per qualche cosa in cui crede, nel nostro paese, e per il resto della massa dormiente siano piu' importanti i risultati della Ferrari, la vendita di Chivu all'inter, il raccapriccio per l'omicidio di Cogne o, nelnomedelpadredelfiglioedellospiritosanto, le parole di don x sull'evento y, capitato nel raggio di pochi chilometri o tema del santopadre, domenicascorsa su raiuno. Bah, vabbe'. Motivo per cui sono ben contento di sapere che qualcuno, a prescindere dal suo tornaconto (calcolato o meno, che personalmente non vedo forse per ingenuita', ma preferisco pensare per mancanza di cinismo) ingrossi le fila delle voci fuori dal coro che possono farsi ascoltare. L'interpretazione disincantata dei numeri non significa non credere in un argomento e maggiormente non significa non supportare azioni come quella di Grillo.

E quindi eccoci al tema, astraendo da quei discorsi, che sono stati fonte di ispirazione per questi altri pensieri: la Logica. Sempre lei, nella sua miglior e splendida forma. Perche' non curarsene? La domanda.

Voglio dire. Se dico che pochi italiani mangiano il sushi, non sto argomentando sul fatto che a me non piaccia il sushi. - Anche perche', ad ogni modo, la numerosita' e' un falso modo di argomentare le proprie verita'. E poi io adoro il sushi!!! - Sto dicendo che un piccola percentuale di italiani, dati alla mano, mangia il sushi. Se mi si mettono in bocca altre deduzioni si uccide la logica, poverina.

E se dico che Eco o Chomsky in Italia raccolgono meno seguito di una velina su un cubo in giro per discoteche (di bbbella, oh!!!), non sto offendendo la luce che i due intellettuali possono irradiare. Sto parlando di numeri, che possa o meno piacere: e i numeri sono fuori discussione.
Nuovamente, altre accuse, di altro tipo, sulla prima asserzione, farebbero rigirare i padri della ragione, nei loro sepolcri, e all'unisono.

Il punto e' che giocando con i quantificatori universali, con le negazioni delle congiunzioni, con il modus ponens e, guarda il caso, con i rapporti fra numeri (parlo proprio di divisioni, quelle delle elementari! e delle percentuali, sempre quelle!) o con i rapporti fra i rapporti e' fin troppo facile ingarbugliare il filo logico di una conversazione tra le cui pieghe si vogliono leggere interpretazioni che vanno aldila' delle parole, e questo dover inseguire il proprio principale significato per me sarebbe davvero fastidioso. Ecco il punto.
Cosi' volendo essere piu' diretto, e a rischio di sembrare un po' troppo ruffiano, vorrei ringraziare i miei lettori / blogger_del_cuore per aver sempre saputo leggere nelle parole e nelle righe da me scritte, le mie intenzioni, premiandomi anche piu' del dovuto, con un'attenzione di pregio davvero elevato. Un applauso di ringraziamento a tutti voi.

giovedì 13 settembre 2007

Una buona lettura...


Ho aggiunto alla sezione dei miei links piu'usati/favoriti il link a Internazionale.it. Da li' si puo' navigare verso http://www.italieni.it/, dove si puo' leggere dell'Italia vista dal mondo (Le Monde, Financial Times e compagnia bella). Sembra uno spunto di riflessioni interessanti, anche considerando poi che spesso i nostri politici si riempiono la bocca di argomentazioni relative a quel tal giornale estero che dice quella tal cosa dei nostri personaggi/eventi, tanto vale che sappiamo muoverci anche noi su quel terreno. Buona lettura.

martedì 11 settembre 2007

Quando il cerchio si chiude...


E' stato bello vedere stamattina allo sportello della biglietteria della stazione, un addetto alle vendite consigliare il fortunato anonimo acquirente sul migliore combo tra settimanali e biglietti ordinari, per minimizzare la spesa per questo mese.
E' stato un po' come vedere andare contro gli interessi della propria azienda e un po' no.
O meglio le FS sono stata convertite -ahime' - in una SPA nel 1992, a totale partecipazione statale, quindi non saprei ad oggi come sono distribuite le sue azioni. Ma tant'e'. Se fossero ancora pubbliche alla fine avrei visto fare comunque gli interessi di un cittadino utente e di un proprietario, coincidenti nella stessa persona.

Sarebbe stato bello vedere anche il solo moto di cortesia nei confronti dell'utente, lo riconosco: avrebbe lasciato comunque un buon sapore in bocca. Ma cosi' e' stato meglio.

Purtroppo troppo spesso appartiene al sentire comune la convinzione che cio' e' dello Stato e' di qualcun altro o di nessun altro. E cio' spesso e' causa di una piaga, spesso insanabile, di menefreghismo, di superficialita' , di abbandono.
Meno male, che ogni tanto, qualcuno o qualcosa ci ricorda che lo Stato siamo noi, anche indirettamente, anche incosapevolmente. Meno male.

domenica 9 settembre 2007

Del colloquio di lavoro.


Alura -Mai cominciare una frase in dialetto ad un colloquio di lavoro per la presidenza di una catena di banche in franchising. Mai. - Cominciamo col dire che la mia esperienza in fatto di colloqui inizia nel 99: c'era il millenium bug con i suoi spettri di devastazione (e poi qualcuno ne ha avuto qualche avvisaglia?!), e c'era il passaggio all'euro (e poi qualcuno ne ha evitato l'impatto da millenium bug?!). Non c'era stato nessuno 11 Settembre tra gli 11 Settembre. Insomma il mio campo, l'informatica, trasversale a tutto il mondo lavorante, lavorato e semi-lavorato, assorbiva forza lavoro (d'ora in poi HR, human resources) tra i neolaureati anche dalle piu' disparate facolta': anche biologi e geologi venivano a fare gli informatici. In un contesto del genere il colloquio di selezione era un colloquio conoscitivo in cui venivano presentate le grandi opportunita' della azienda e nella azienda. Si ma mi scusi, io vado bene? Cioe' andrei bene? Ma quanto sei ingenuo figliolo: cominci la settimana prossima, magari partecipando a qualche corso interno giusto per vedere che tu sappia distinguere il lato rosso dal lato verde di un fico aperto e pronto all'uso. Ottimo. Cioe'. Quel periodo era cosi' fiorente di offerta che non ci ha formati per un approccio vero e proprio alla selezione. Siamo una generazione di trentenni a cui sono stati promessi mari e monti, per un paio d'anni. Poi... Deserto del Nebraska.
Le cose infatti sono cambiate. I colloqui sono diventati davvero selettivi: ne ricordo in particolare uno in cui mi e' stato chiesto di progettare e scrivere un componente. Avevo otto ore. Steakhouse. Il giovinotto che poi sarebbe diventato mio amatissimo socio fu bocciato a quel colloquio e mi disse: "come chiedere ad uno che vuole essere assunto in fiat, di mettersi in una stanza e produrre una portiera". Io ce la feci, invece, e mi infilai in un terribile c#lo di sacco di cui, a tutti gli effetti, a parte le persone fantastiche che potei conoscere in quegli anni, ricordo nitidamente la pressione per produrre molto, in poco tempo. Quindi lesson number one: il colloquio dice molto del posto dove andrai a finire, a te colloquiante inebriato. Gli orari di colloquio, la durata, la prova, la flessibilita' dell'appuntamento, la comunicabilita' di chi ti contatta, la precisione nei dettagli , le aspettative espresse e non da chi ti seleziona sono un ottimo fattore di previsione per il buco nero in cui ci si puo' andare ad infilare, densita' permettendo. Non sono elementi certi, pero' sono dei segnali che sarebbe pericoloso trascurare.
In uno degli ultimi colloqui , per esempio poi, mi e' stato chiesto di togliere il piercing al naso (pregiudizi, oltraggio e compagnia bella sono per un altro post, dai). Detto-fatto. Compromesso? Prostituzione? Prostituzione. Era la mia prima assunzione ufficiale, senza p.ive di mezzo e senza cocopro o cococo, ne valeva la pena. Forse. Ma questo avrebbe dovuto essere un segnale fin troppo chiaro di una certa apertura mentale tutto sommato discutibile. Tant'e'.
A questo proposito un altro aspetto degno di nota dei colloqui e' l'abbigliamento. Lesson number two. Dimostrare che per te il colloquio e' un momento importante non e' necesseriamente un comportamento servile. E' autoconservazione, del proprio patrimonio genetico se non altro. Il selettore (si badi che io so di teoria della selezione quello che un selettore potrebbe sapere di multi-threading su monoprocessori) secondo me non bada sempre e solo al sodo: puo' dimostrare il contrario, ma poi viaggia in treno e se la ride del tuo curriculum scritto in gotico e incorniciato da gocce di sangue cadenti. Meglio la sobrieta', merce molto piu' vendibile rispetto al proprio rigoroso attenersi alla propria diversita'. Naturalmente tra colleghi si riconosce subito un collega che e' stato ad un colloquio, e questo e' un po' il rovescio della medaglia: si deve scambiare un po' di goliardia con maggiori possibilita' di vivere meno difficilmente o comunque con piu' soddisfazione (in ordine di possibilita') il resto della propria esistenza.
Apro una parentesi sul fatto che queste sono alcune delle lezioni che IO ho imparato e che mi limito a riportare: lungi da me l'idea di dare lezioni di vita, e lo dico davvero, alla ricerca di tutta l'umilta' perduta. Bon, chiusa parentesi.
Infine alcune considerazioni sul comportamento. Io se posso imposto una versione di me enhanced powered-up in termini di brillantezza, presenza di spirito e di attenzione. E' una faticaccia, e spesso comporta che il confronto non riesca cosi' bene, sopprattutto con chi si aspetta una maggior umile remissivita'. Boh. A me piace cosi'. Alle volte va bene, ma non centra sempre il risultato.
Un po' come per la determinazione per le proprie, di richieste, e nella propria, di inflessibilita'. Possono piacere. E capita. E possono non piacere. E capita con la stessa frequenza. Quindi non saprei che cosa suggerire, se non altro a me stesso. Forse l'ideale e' essere contenti di se' stessi, ad ogni modo. Cosi che comunque rimanga lo spazio, e anche tutto lo spazio, per dare alla societa' che ci scarta come una hallsmentholiptus, tutte le colpe del caso. - Lesson number three -.


Vorrei ringraziare una blogger-nuova conoscenza , Donatella, che parlando di un suo colloquio di lavoro ha, indirettamente, bonta' sua, stimolato un po' di quanto ho scritto sopra.

giovedì 6 settembre 2007

Dite la vostra, sulla vita.


Qualche post sparso (Kat, Hell, Paola, PDE...) mi ha ispirato tutto questo.

Comincio io.

La vita e' un sentiero tra il sentire, il pensare e il dire.

La vita e' movimento.


Continuate voi, per piacere.

La vita e'... (Riempite liberamente)

martedì 4 settembre 2007

Pissicity


Ogni tanto mi verrebbe da aggiungere un paio di voci alla sezione "Puffo quattrocchi docet. Io odio" e forse quello che mi frena, oltre ad un irreparabile problema di memoria a breve -brevissimo- termine, sono la convinzione che a caldo si e' molto meno tolleranti e che, in seconda battuta, continuando a sottolineare la propria irritabilita' (o pochezza di spirito N.D.PDE) alla fine ci si rende anche un po' antipatici.
Pero' un paio di pruriti me li devo togliere.
In primis odio (parola forte? parola forte!) chi non si acconta del primo No. Un no e' un no. Se ci voglio mettere un perche' sono affari miei, se penso che poi sia il caso di comunicarlo o se mi sento costretto a farlo per motivi diplomatici ne sono capace, grazie, ma se penso che sia il caso di non approfondire le mie motivazioni penso che sia esclusivamente affare mio non dover rispondere delle mie scelte automaticamente. E' il solito discorso del mio orticello.
Esemplifico per chiarire. Il venditore del nuovo pc della Kat ha voluto sapere perche' non compravo il pacchetto assistenza del pc. Perche' forse di computer io ne ho studiato (non sono un padreterno, ma per quel pezzo di carta su cui c'e' scritto ingegnere informatico, le mie camicie le ho sudate tutte, che a te piaccia oppure no) tutto quello che tu non saprai mai ne' in questa ne' nella prossima vita? E -almeno- quanto ne sanno quei ragazzini che svitano e riavvitano pc per i loro sogni interinati? Potevo forse dirgli quello che pensavo direttamente? No, sono stato costretto a dimostrargli l'improbabilita' di un bisogno per 75 euro all'anno per un pc nuovo nei suoi due primi anni di vita. Fastidiosissimo, anche perche' sono stato trattato come uno sprovveduto fino all'ultimo, altrimenti sarei passato, come probabilmente passo ora che esterno il mio pensiero, come un presuntuoso.
E in secundis malsopporto (odio? si odio...) chi cercando di fare il furbo, " 'r dritto" come diceva il mio prof di Istituzioni d'economia (possa la cacarella coglierlo mentre accende ceri sull'altare dell'iperliberismo senza frontiere e piu' sfacciato), cerca di far passare me per coglj0ne, come e' avvenuto per i giovincelli di cui sopra che hanno potuto esaminare il vecchio pc (c'era qualche contatto su qualche scheda che non mi convinceva e tanto valeva farlo esaminare con strumenti adeguati) fino a farmi sapere che era il disco a creare problemi e che avrei dovuto pagare: disco, installazione del disco (ritirato a seguito delle mie rimostranze dal preventivo) e installazione del OS sul disco. Ora. Il checkup, come lo avevano chiamato li' al "pissicity", era comprensivo dei lavori di riparazione. 59 euro e poi eventuale prezzo dei pezzi sostituiti. Detto e accettato, come da manuale del contratto - vedasi il codice civile, a questo proposito.
Quindi? I lavori di installazione del disco rigido non fanno parte dei lavori promessi a forfait? A no? Perche'? E dirlo, magari... Mentecatti? Ah ecco, mi si e' chiesto chi non me lo ha detto. Ma perche'? Gli spetta il rogo? E chi mi dice che non si sia attenuto alle regole di customer management? Ma ohhh?! Mavaffan... Paghero', quando mi andra' per il salasso dei 59 euro. Quando mi andra'. Ma che fastidio. Ziobeh, quanto odio tutto questo.

venerdì 31 agosto 2007

Del regalare (a me) libri.


Regalare libri e' pericoloso: regalarli di sconosciuti e' pericolosissimo. Ne va di buoni rapporti costruiti con anni di duro lavoro. Beh non esageriamo dai. Pero'. C'e' un pero'.

A me piacciono i libri, i romanzi, delle grandi penne (si dovrebbe dire dei grandi Mac, ormai?), non c'e' niente da fare.
Ho iniziato poco piu' che ragazzino a leggere Stephen King perche' era Stephen King, ma ho continuato perche' nel frattempo, fino ad oggi quando posso dire di aver fagocitato praticamente l'opera omnia, era diventato Zio Steve, di famiglia.
Quindi Pennac, Saramago, Asimov. Grandissimi e meritatamente grandissimi anche per me.

Puo' capitare che uno Zafon pompato dalla stampa, una Cornwell, pompata dalle vendite, o un Tusset, pompato da un amico, arrivino ad incuriosirmi prima, ad esaltarmi durante, e a mettermi in attesa dopo una lettura per una prossima lettura. Why not?

Pero' lo dico senza ritegno: per me mettermi a leggere un autore di cui non si e' mai sentito nulla (al di fuori di una stretta cerchia di intellettualoidi pronti a non lasciarsi scappare un Garpelli nel piu' infimo cinema di provincia :) e' una strada in salita. Hop hop. E' una sorta di pregiudizio che saro' ben lieto di vedere triturato. Ma che fatica.

Il punto e' proprio questo: l'approccio svogliato e prevenuto nei confronti dell'opera di chi e' arrivato sugli scaffali di una libreria senza motivazioni ai miei occhi.
Infatti puo' accadere il peggio con una probabilita' molto maggiore, che e' quello che sta in effetti succedendo alla mia lettura: il libro e' lento, disarticolato, pieno di zoomate su personaggi nuovi e situazioni a latere e/o di contro-zoomate senza nessun gusto. Scritto male.
Non mi attrae riprenderlo in mano, e mi succede ogni volta che DEVO farlo. Che fare? A me non piace lasciare le cose a meta'. Ti giuro, preferirei buttarlo (!) piuttosto che incappare nel vederlo li', inserito in una libreria di libri letti, indegno e letto a meta'.
E oltretutto e' un regalo.

Che fatica.

Dovrei decidermi a rinunciare, scegliendo tra i due mali. Pero' che fatica.

La gente non dovrebbe mai regalare libri di sconosciuti. Mai.

martedì 28 agosto 2007

Un applauso per Hugh


Ecco un altro grande che non sbaglia un colpo. Hugh Grant, dico. A me le sue commediole fanno davvero impazzire, non tanto per le trame ultra-scontate, che vabbe' non sono diverse da quello che si puo' pretendere da qualcosa di leggero, ma per la pioggia di battute che riesce ad infilare nei suoi dialoghi: di un gusto davvero strepitoso.
Cosi' abbiamo visto, divanati, "Scrivimi una canzone": davvero niente male, ai livelli quasi di About a Boy o dell'indimenticabile Mickey occhi blu, per tacere dei classici.
Applauso a lui e ai suoi autori (quale sara' il suo contributo alla sceneggiatura???).