mercoledì 17 ottobre 2007

Certe volte...

Certe volte lo Stato e' indifendibile. Per quanto tu Gli possa voler bene, concettualmente, si rende reo di sopruso burocratico nei confronti dei suoi cittadini e non vuole sentire ragioni e tu, infinitesimo corpuscolo che gira per il suo territorio, tra la sua gente, non puoi nulla, tritato dalle ruote ottuse della Sua amministrazione.

Mi hanno notificato una cartella per un ritardo di 3 (TRE!!!) giorni nel pagamento di una rata irpef del 2003. Con ammenda triplicata e con la postilla che mi avevano gia' avvisato per la ammenda semplice, quella del diecipercento (10%).

Ho fatto notare loro che io non ho mai ricevuto nulla. Mi hanno dato il numero di raccomandata e la data di invio.
Ho risposto che me la avevano mandata probabilmente all'indirizzo vecchio, quello che avevevo prima di sposarmi, quattro giorni (!!!) dopo il mio trasloco. Mi hanno detto che dovevo dimostrarlo. Ho fatto stampare in posta la stampa dell'iter che ha seguito la raccomandata, che ha concluso i suoi giri un mese dopo restituita al mittente. Mi hanno detto che non basta. Che ci vuole una dichiarazione della posta che non mi e' stata fatta notifica. Ho chiesto che cosa si intendeva. Mi hanno detto che si tratta del cartoncino giallo che lasciano nella cassetta delle lettere.

Gli ho fatto notare che piu' che fare dichiarazione di cessione del mio appartamento e attivazione del servizio "seguimi" in posta e cambio della residenza non potevo fare, ma che sicuramente capivo che loro non potevano saperlo nel giro di qualche giorno dal mio spostamento.
Mi hanno detto che riesamineranno il caso ma che di controllare se la mia cartella e' ritornata indietro, visto che ai loro terminali risulta che la notifica e' stata effettuata, non se ne parla. Mi devo rivolgere alla sede centrale di Roma o alla posta per la dichiarazione, che se io richiedo in un qualsiasi ufficio postale mi dicono non esistere tra i loro servizi (!), tanto piu' che il cartoncino giallo, magari, il postino lo ha anche buttato nella mia vecchia cassetta: non lo avevo invitato al matrimonio e bonta' sua, non poteva sapere che mi sarei trasferito... :S Io non ricordo di aver ricevuto cartoncini tra la posta che sono andato a recuperare nelle settimane successive, ma tant'e'. Chi lo sa.

Cosi' il minuscolo che sono non puo' nulla contro i medi uffici postali e agenzia delle entrate a cui facevo riferimento, proprio perche' mi rimbalzano l'un l'altro senza sapermi dire come posso dimostrare ai giganti o dai giganti che io non ho ricevuto nulla. Io. A loro. E non il contrario. La loro dimostrazione e' "che gli risulta". Quindi e' colpa mia se non riesco a fargli credere che gli risulta male. O comunque, che c'e' stato un disguido.

Cosi' oltre ad augurare a chi ha pensato tutto questo di morire male, ma veramente male, non mi resta che affidarmi ad un funzionario di agenzia che voglia prendersi la responsabilita' di andare oltre alla ottusita' dei meccanismi a cui deve rispondere per prendere atto che un suo cittadino non ha ricevuto inequivocabilmente una prima comunicazione che gli e' stata recapitata in buona fede verso un indirizzo che "giustamente" risultava al suo ufficio ancora valido e che forse e' semplicemente il caso di rimandargliela.

6 commenti:

JJ ha detto...

E' uno scontro perso in partenza: il sistema Italia è stato pensato e tarato in modo da non funzionare. Esiste un disegno perfetto e perverso: il cittadino deve essere scontento.
Gli esempi ci stanno davanti tutti i giorni, con istituzioni che non ci tutelano, enti pubblici che non fanno interessi pubblici, malfunzionamenti, ritardi, omissioni, leggi e controleggi che tutelano chi può e non chi va tutelato...
Volendo fare qualcosa di originale potremmo aprire un blog dove quotidianamente postiamo queste esperienze, e vedremmo che il quotidiano italiano è un vero malaffare.

Anonimo ha detto...

......Sta tornando a Blog-O-Polis........

Anonimo ha detto...

Sai che c'è??? E' pigrizia!!! E' molto più semplice darti contro e farti pagare piuttosto che scomodarsi a far reali ricerche lo so perchè ho lavorato 20 anni in posta!!!! Se hai fatto il servizio seguimi e se la raccomandata è tornata al mittente ha fatto giacenza in posta allora dovrebbe bastare la dichiarazione dello sportelista che ha fatto i 30 gg lavoartivi di fermo allo sportello e che è tornata indietro per mancato ritiro loro hanno dei libretti con sopra scritto tutto ciò li devono avere per forza devno avere la documentazione degli ultimi minimo 3 anni se non 5 quindi muoviti vai all'ufficio postale e fa la fotocopia di quel foglio fatti fare l'autentica e portala da quei tromboni che ti richiedono i soldi dovrebbe bastare e fammi sapere
Spero di esserti stata utile ( se non mi sono spiegata mandami una e mail con contattami te lo rispiego meglio)
un bacio
Anna

Rampo ha detto...

Guarda, in teoria io non so nemmeno DOVE e' stata spedita! (NON RISULTA DA NESSUN DOCUMENTO LA SUA DESTINAZIONE EFFETTIVA) Supponendo che sia Magenta (dove abitavo prima) rischio di farmi dire che loro-ufficio non rilasciano dichiarazioni ad uso legale. Ma supponendo che invece lo facessero direbbero che comunque il cartoncino loro lo avevano lasciato (io come faccio a dimostrare il contrario?!!?). Quindi ci provero' magari, ma non vedo grandi spiragli... :(

Anonimo ha detto...

Caro rampollo,
quando ritiri una raccomandata devi firmare. Esiste un registro (in posta oppure quello che il postino porta con sé) sul quale ci deve essere la tua firma. Se a loro risulta che tu hai ricevuto, in quella data, ci deve essere una firma. Se non cè direi che non c'è stata neanche la ricezione...forse chiedendo di dare un controllo a quel registro si potrebbe verificare...forse!
Ciao,
Ric

Rampo ha detto...

Uela Ric! Bienvenido! Grazie anche a te per la dritta... Ma che cacchio... Invece di pagare 60 euro di ammenda ne devo pagare 180... Spero che la posta mi tragga da questa bagna... C'e' gente che fa il carrozziere che ha il motoscafo, io (noi!) che ho sempre pagato TUTTO, devo pagare in piu' per 3 giorni di ritardi di una rata... Non c'e' giustizia...