martedì 19 ottobre 2010

Il non esistente, talvolta, c'e'.

Penso che se un dio esiste, e' come risposta a tutte le domande che risposta non hanno, che si fa complemento a tutto cio' che ha significato comprensibile nello spazio e nel tempo.
Dio esiste nella mente di uno zio assassino e stupratore come nella mente di un filantropo che eroico si sacrifica per il prossimo, nell'estinzione dei dinosauri come nella nostra momentanea presenza su questo sasso che vagherella nel vuoto, intorno ad una scorreggiona di gas incandescenti ed esplosivi.
Cioe' se non ci fosse, tanto varrebbe inventarsene uno, cosi', tanto per, da tenersi come una copertina calda sulle ginocchia durante un naufragio, su un canotto, non importi il canotto (mej che nient) e non importi il naufragio (chi ha lasciato aperti i boccaporti?)
Boh facciamo pure che esista come tutto-cio'-che-non-c'e', e semmai rimane qualcuno da ringraziare per avere qualcosa di meglio in cui sperare, o meno generosamente, rimane qualcuno con cui prendersela.