giovedì 20 settembre 2007

Del Grillo, again.


Ok a sto punto tiriamo le fila del discorso Grillo, capitolo V-day. Io ho ribadito in piu' sedi che lui mi piace, credo nel fatto che non cerchi tornaconti personali, credo nel fatto che creda in quello che dice e quello che fa. Mi piace che approfondisca. Mi piace che faccia riflettere.
Mi piace che lo faccia facendo ridere, perche' comunque e' un comico, e il suo mestiere, comunque, lo sa fare.
Ammetto che possa fare errori, e' un uomo e gli uomini sbagliano anche, mentre sembra che lui, da comico, non possa e non debba toccare certi argomenti, e comunque permettendosi degli errori.
Boh. Sono basito.
Non condivido tutto quello che dice, ad esempio io credo nella rappresentanza dei partiti, nel bisogno di delineare dei cammini comuni e delle linee-guida, per evitare che ci si perda e non si raggiunga mai un risultato che uno: credo che mettere d'accordo 10 partiti in parlamento sia piu' sbrigativo che mettere d'accordo 600 teste indipendenti, che per carita' devono avere voce in capitolo, ma semmai dividendo il problema in sottoproblemi e raggruppando i risultati. Questione di opportunita'.

Lui non ne vuole piu' sentire parlare invece, di partiti, ma tant'e'. Apprezzo comunque che lui sia stanco di questi politici, straricchi, fancazzisti, facce di bronzo, arroganti. E cosi' via. A casa, almeno dopo due legislature, a casa.

Ma aldila' del contenuto, vorrei fermarmi alla forma.
Del V-day sembra che siano tutti interessati - i pochi che ne parlano sui media - piu' alla parolaccia che ai motivi della parolaccia.

Ho sentito il direttore del tg2 interrogarsi sul fatto che se un matto lo sente e spara, che facciamo? Ma come? Dico io... Ma se la premessa ad un ragionamento e' la follia, allora puo' succedere sempre tutto di tutto. E se si mettono in conto tutte le possibilita' puo anche capitare che se tutti gli italiani salgono su un traghetto, il traghetto affonda e addio italiani. Mi sembra veramente populista (e qualunquista e opportunista ) costruire un ragionamento logico su premesse illogiche e relativamente poco probabili.
E invece di occuparsi di fantomatiche conseguenze, chiedo: ma il perche' della parolaccia, o direttore, se lo e' chiesto? E' rabbia, nata da frustrazione, nata da insoddisfazione.
Allora vuoi discutere i sintomi di un malessere, o vuoi rimuovere il malessere?
...
Cioe' se qualcuno le vomita su una scarpa, lei se la prende per la volgarita' del gesto invece di capire se sta male? E' cosi'? Allora vabbe', io con lei non ho spazio di discussione.

Chi ci governa, ci conferma Mazza, vicino a chi ci governa, ci crede bambini, come mi sembra si dicesse da JJ un tempo, perche' a sentire i discorsi dei grandi possiamo fare male e farci male. Boh. Io mi sento preso per il cul#. Ma sto tizio vive nell'ovatta per non rendersi conto che la parolaccia e' all'ordine del giorno, ovunque? Vive in un barattolo di vetro per pensare che il popolo italiano sia cosi' fragile da non sopportare un rigurgito sui piedi di mastella o di amato?
Mi sento trattato come un bambino col grembiulino da una maestrina del tutto anacronistica.
(E ad ogni modo mi sembra che la tutela contro la diffamazione sia presente sia a livello civile che a livello penale, quindi?)

Spero che Grillo presto invochi anche un ricambio nell'informazione, che non puzza di vecchio e di marcio meno del resto dei grandi poteri.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Oh, i giornalisti sono tutti o quasi vicinissimi a questo o a quel politico, tanto da sembrarne talvolta i portavoce e sembra che fra loro non ci sia un vero libero pensatore (libero inteso volgarmente: uno che ragiona con la testa sua e non lecca ... nulla a nessuno).
Credo sia un fatto di "poltrone" (leggi lavoro e carriera) anche per loro !
La cosa triste e allarmante (e pericolosa) è che l'informazione invece dovrebbe essere assolutamente imparziale e a favore degli utenti, che sono, appunto come tu dici, trattati come bambini, nel senso che si cerca di "indirizzarli" piuttosto che dargli gli strumenti giusti per essere ben informati e utilizzare i propri cervelli al meglio.
Sembra un po' come in certi romanzi o film di semifantascienza, dove si ipotizza un futuro in cui la televisione e i media tutti sono uno dei tanti modi di governare lobotomizzando...
Ciao ! ;)

Anonimo ha detto...

:D :D Ti è venuta l'associazione mentale con "1984" di Orwell ?
Un po' sì lo pensavo (a Orwell, non al GF televisivo :D ), riflettendo su chi dà informazione...
Sai, pensavo per esempio a quanto sono attenti a non scontentare il Vaticano, anche nel fornire notizie... ed è solo un esempio...

JJ ha detto...

Bell'intervento, ed almeno per questo ti supporto.
L'intervento di Mazza, come in precedenza di Casini e di chi ha esaminato il momento di Grillo come populista (vero, ma non troppo), estremo (vero, ma non abbastanza), stupido (vero, ma del resto è anche simpatico!) non ha mai considerato che le persone che ha rappresentato NON sono i classici lucignolo-dipendenti. Stiamo parlando di un pubblico che (in maggioranza) per vedere ed ascoltare il loro eroe DEVE saper leggere, capire, apprezzare, ... , DEVE andare a teatro. Non so se ai vertici lo abbiano realizzato, ma stiamo parlando di una fetta moderatamente istruita della società, moderatamente indipendente dal "classico" mass media.
Questo continuare a bollare come terrorista, qualinquista, populista anche questa parte della società è un clamoroso autogol della politica e del giornalismo.
Detto questo, restano tutte le mie perplessità su quanto accade, e come spesso mi succede, con pochissima fiducia nei miei (per metà) compatrioti.
Enjoy!
JJ

Anonimo ha detto...

Già sai come la penso su Grillo, tranne che per la proposta di non candidare gente che abbia problemi con la giustizia, anche da chiarire.
Però su Mazza, avrei qualcosa da dire. Primo reputo che le condizioni affinchè si vada a finire a pistolettate non ci sono.
Secondo, tantomeno credo che grillo sia capace di premere grilletti. Terzo il Dott. Mazza non ha fatto altro che "terrorismo mediatico" lui stesso. Il problema di Grillo è un altro e lo ha spiegato molto bene un commentatore da me e cioè che essendo una politica che non ha grande possibilità di svilutto, nonostante le 200.000 firme, potrebbe finire con il confondere le idee e consegnare l'Italia a forze dittatoriali. Vabbè questo lo immaginavo già prima dell'arrivo di Grillo però!
Buon WE Andrea e saluta Kat:-)

Rampo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Rampo ha detto...

Boh Inf, io non sono d'accordo sul fatto che chi, a modo suo, Informa (gliela concediamo a Grillo la maiuscola? siddai) crea tanta e tale confusione e/o dissaffezione da lasciare spazio alle dittature. Siamo nel 2007. Siamo un popolo la cui cultura (lentamente e disorganicamente, certo) cresce, smettiamola di aver paura di vedere di come stanno le cose. E smettiamo soprattutto di lasciare a qualcuno la possibilita' di farcelo credere. Un bel faro sugli affaristi tra vestiti da legislatori e un bel calcio nel cul0, a loro, alle persone, non alla politica, secondo me non puo' che farci tanto bene. Vogliamo restituire credibilita' alle istituzioni o vogliamo far finta, nascondere, che certe persone ne abbiano ancora?

Anonimo ha detto...

"Allora vabbe', io con lei non ho spazio di discussione."

quando dici queste cose resto sempre spiazzato.

mi sembra che in un istante, rifiutando il dialogo con chi ha, magari provocatoriamente magari no, presupposti diversi dai tuoi, tu cada in un baratro molto molto più profondo del loro.

queste persone esistono, hanno diritto di esistenza nè + nè - di te (o di me o di chiunque altro). il dialogo è uno dei pochi punti che forse riusciamo a segnare contro i cani, in quello che altrimenti rischia di diventare presto un terribile cappotto...
(poi siamo d'accordo che io estremizzo questo concetto in contesti "opinabili", ma qui mi sembra ancora una questione ragionevole!)

Rampo ha detto...

Ma perche' si', dai: quante volte si rinuncia, anche in ufficio stesso, a parlare di ideologia di sinistra con chi non ha e non avra' mai una certa sensibilita'? Non c'entrano linguaggio o ragione, semplicemente ci si muove su schemi di principi diversi, radicati in una sensibilita' (insisto) diversa. Non c'e' spazio di discussione, di ragionamento.

Anonimo ha detto...

discutere con una persona non significa convinverla, significa scambiarsi punti di vista, apprendere meccansimi logici differerenti, scoprire nuovi mondi.

se dici "non andremo mai d'accordo" è un conto, se dici che "non c'è nulla da dire" o "non c'è spazio di discussione" è un altro.
che poi un discorso a un certo punto vadda interrotto perchè si è detto tutto, è ancora un'altra situazione.

forse è tutto solo un problema del significato che diamo a certe parole o espressioni