venerdì 10 agosto 2007

La regola del tre semplice


Dalle ultime vacanzuole, di cui rimane peraltro uno sbiadito ricordo, e' rimasta a me e alla Kat l'abitudine alle sessioni serali di parole crociate.
Ci e' capitata qualche giorno fa, in uno di questi momenti ludici, una definizione un po' bislacca. Metodo per risolvere problemi. La soluzione, che io avevo cercato ravanando tra i miei ricordi di RICERCA OPERATIVA (branch&bound? metodo del simplesso? soluzione al problema dello zaino? algoritmo di Dijkstra? BOH!!!) era poi emersa dai piu' fortunati incroci con le verticali corrispondenti: "laregoladeltresemplice". Mai sentita, la regola del tre semplice.
Cosi' ho indagato. E' la rivisitazione di una banale proporzione. Pero' poetico tutto questo usus duecentesco. Davvero interessante la cantilena. Copio e incollo dalla rete.
La regola del tre La regola del 3 era lo strumento matematico principe che permetteva al mercante di risolvere quasi tutte le questioni riguardanti la pratica. Era detta “regola aurea” o della “Santissima Trinità”. Nei libri d’abaco la regola era illustrata con tutti gli accorgimenti che potevano garantire un apprendimento mnemonico sicuro, innanzitutto l’ordine in cui porre i numeri, in riferimento alla loro natura. Scrive G. Sfortunati nel NuovoLume libro de arithmetica (Venezia 1534).“in tutte le ragioni mercatorie o trafficanti” delle tre “cose” o “parti” che compaiono, due sono di uno stesso genere “simili” e l’altra di genere diverso, ad esempio: “chi dicesse 3 braccia di panno valeno Lire 14, che varranno braccia 5 di panno, vedi chiaramente che queste sono 3 cose come si suppose de necessità e infra le quali ce ne sono due simili e un’altra dissimile, le simili sono braccia 3 di panno e braccia 5 di panno le quali sono simili in natura perché tutte due queste cose sono panno e l’altro dissimile è Lire 14”. Oggi noi risolveremmo 3:14 = 5: x Stabilito l’ordine bisognava stabilire come procedere nel calcolo e per favorire la memorizzazione non si esitava a porre l’algoritmo in versi: se ciaschuna ragione vorrai ben fare per regula del 3 così farai: imprimamente dei multiplicare quello che vuoi sapere e non lo sai per la cosa non simil, dei notare questa multiplication, poi partirai per l’altra simile e questo avvenimento di quel che vuoi sapere è il valimento Con riferimento all’esempio precedente, per trovare il prezzo di 5 braccia di panno occorre moltiplicare 5 (“quello che vuoi sapere e non lo sai”) per 14 ( “la cosa non simil”) e dividere il prodotto così ottenuto per 3 (“l’altra simil”); in termini moderni si tratta insomma di risolvere la proporzione 3:14=5:x x = (14·5)/3

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Una regola che nemmeno io conoscevo. L'abitudine al cruciverba mi ricorda quando, tanto tempo fa, si cercava di risolvere il Bartezaghi di buona memoria... in gruppo :D!
Buona serata

Anonimo ha detto...

Ciaoooooo!!!!
Sono rientrata...io la regola la conoscevo...avevo un nonno fabbro e figlio di mercanti di bestiame...e si dilettava ad allenare le giovani menti dei nipotini...però quando parlava non era così incomprensibile come quella parlata duecentesca...:-)

Anonimo ha detto...

Ecco la matematica:-))), affascinante!
Passavo ore a fare espressioni e lo faccio tutt'ora con le mie figlie...sì una specie di gara a chi le risolve prima ihihi!
Mi piace, mi piace sto post:-)))

P.S. ho risposto a Voi comiziatori straordinari eh!
:-)))a presto!

Andrea C. ha detto...

Regola inusitata ma caarina! Non la insegnano più però, almeno alle elementari si poteva accennare! E' anche una filastrocca carina!!! :)