mercoledì 18 luglio 2007

Da bon?!


Dello spettacolo di Beppe Grillo, che merita un ringraziamento e mille appplausi anche solo per fare quelle ricerche che i giornalisti si "dimenticano" sempre piu' spesso di fare, e per l'animo che mette nel "tentativo" di diffondere le notizie che ricava, mi vengono in mente un sacco di spunti di ricerca.
Chissa' perche' ma il primo riguarda la bayer: faceva parte di una societa' tedesca che produceva lo ziklon b, quello usato per uccidere milioni di ebrei nei lager.
Qui lo dice anche wikipedia.

http://it.wikipedia.org/wiki/Bayer


Tra l'altro pare che abbiano anche inventato l'eroina. [...].

Vabbe' che oramai alzare bandierine sulle mostruosita' delle nestle' o della cocacola o di macdonalds vuol dire solo farsi additare come soliti no global - andate a lavorare, ma io non mi arrendo. Chi se ne frega di chi si sente sopra e poi ne vive immerso. Io preferisco dire no (come diceva Vasco).
E quindi tanto vale suggerirvi di leggere il link e di provare a farci qualche riflessione.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Del resto se traduci "nestle" in inglese ottieni "rannicchiarsi"...
sarà metaforico?! :)

Occhio a citare wikipedia come fonte di informazioni: quella è una specie di "media pesata", la fotografia di ciò che l'utenza media _pensa_ di un argomento. E' un buon modo per conoscere ciò che compone la nostra cultura, non certo una fonte di verità scientifiche.
Ti faccio un esempio: segui il link "Zykon B" della pagina che hai indicato tu. Leggerai che a produrlo erano due ditte della IG Farben: non si parla della Bayer. Bene, prosegui nel seguire i link e scoprirai quali erano le aziende che componevano la IG Farben: eccola, la Bayer... Ma appaiono anche AGFA, BASF e Hoechst, quest'ultima ora parte della francese Aventis. Quindi? In che modo si può sostenere che fosse la Bayer a produrre il Zyklon B? Così, tanto per rompere le uova nel paniere... ;)

Rampo ha detto...

E' fonte di cultura in funzione del fatto che, essendo accessibile a tutti, puo' essere immediatamente sbugiardata. Come per solito non avviene. E quindi io non tolgo la bayer dalla igfarben, aggiungo anche le altre alla lista dei cattivi. :S

Anonimo ha detto...

He he he!
Quello che volevo dimostrare è che uno strumento come Wikipedia non è consistente né autofondante: le informazioni non sono scientifiche bensì "emotive", o meglio culturali, come dici tu.
Quindi Wikipedia è ottima per cominciare a capire cosa c'è in ballo attorno ad un argomento, ovvero quali sono le "parole" che appartengono a quella "lingua": poi sta a noi cercare altrove tutto quello che ci serve. Per questo io citerei fonti più attendibili, mentre mi terrei la buona vecchia Wikipedia come indispensabile strumento di lavoro... ;)

JJ ha detto...

Fantastico strumento il blog, scrivi sullo zyklon e finisci per parlare di wikipedia!

Quoto quasi al 100% lindo, ma per tornare al tuo post sono molto influenzato dallo spunto nato sul mio: ammettendo (per ipotesi, diciamo) che le persone cambino, pensa alle aziende che da persone sono composte. Il fatto che un sacco di colossi del nostro mondo abbiano costruito le loro fortune con dubbi metodi durante la seconda guerra mondiale non ci obbliga per forza a metterli nella lista dei cattivi.
Faccio il difensore del diavolo (diabolico in questo caso, io ebreo a parlare di un gruppo farmaceutico tedesco!): per quanto mi faccia schifo il pensiero alla fine in quel contesto (e forse agevolato da quel contesto) la bayern ha avuto degli impulsi alla sua ricerca.
Quando valuto la bontà o la cattiveria di una qualsiasi ditta la valuto per il presente: ho ottimi motivi per mettere la bayern nella lista dei cattivi senza aver bisogno di cercare i suoi scheletri.
Arrivo ad un eccesso? Forse, purtroppo però c'è un abuso di uso del passato per poterlo definire un metodo affidabile. In questo caso dovrei candidare anche la fiat, alla nomination dei cattivi... a quale pro?
soprattutto questo, cui prodest?

Rampo ha detto...

"Quando valuto la bontà o la cattiveria di una qualsiasi ditta la valuto per il presente": io no, non mi piace. Hai fatto la tua fortuna su una montagna di merd@ (Altro che qualche "scheletrino"...)? Lo hanno fatto i tuoi avi e tu l'hai ereditata? Allora levati. Prendi la tua fortuna, facci parchi giochi per bambini nel terzo mondo e sparisci. Ricomincia da 0. Se stai dove stai io non riesco a pensare solo al presente...

Anonimo ha detto...

Leggo con piacere i post che mi sono persa :)
Un bacione!

P.S. A Kat è piaciuto Chocolat? Io l'ho trovato delizioso.

Anonimo ha detto...

Approvo il tuo principio: condannare anche il passato se serve come base per procurarsi vantaggi nel presente; per rifarsi una verginità non basta ricucire l'imene... ;)
E tuttavia insisto: cercando un po' in giro per la rete non ho trovato nulla che leghi la Bayer all'insetticida. A produrlo era la Degesch (come si vede anche nella foto che hai postato tu), mentre la Bayer faceva altro.
Mettere tutto quanto nel calderone mi sembra un atteggiamento un po' troppo semplice, poco ragionato. E poi, se condanni la BASF condanni anche le tonnellate di musicassette che hanno formato la nostra giovinezza: senza di quelle probabilmente non saremmo mai stati gli stessi! :D

Rampo ha detto...

Non so, mi piace pensare che quelle cassette le avrebbe prodotte qualcuno con le mani pulite, o meno sporche. Poi se ci pensi se io avessi venduto armi chimiche mentre eravamo soci, per te sarebbe stato difficile non accorgertene... O no? (Sarei venuto alle riunioni mensili con una lamborghini e so che ti avrei, in qualche modo, insospettito... :D) E rimanermi socio non sarebbe stato proprio del tutto non biasimevole... Non credi? Bah...

Anonimo ha detto...

Aspetta. La IG Farben possedeva il controllo di diverse aziende, tra le quali appunto Bayer e Degesch: che quindi non erano esattamente collegate. E' come se un nostro eventuale finanziatore avesse avuto le mani anche in altri affari, la cui destinazione poi non sarebbe stata chiara: ti saresti comunque sentito in dovere di controllare?

Rampo ha detto...

Oddio, vuoi dire che in una piramide di societa' c'e' piu' spazio all'immoralita', perche' la direzione e' spersonalizzata? Io si' mi sentirei in dovere, come ho fatto quando ci hanno proposto di collaborare con quella societa' che produceva quel software per guidare con lo sguardo il puntamento su un monitor. Ricordi? Ho chiesto esplicitamente se era per motivi militari. Cioe' se entri a far parte di un gruppo hai la precisa responsabilita' di sapere che cosa fanno gli altri, ammesso che ti interessi. Forse e' questo il punto...

Anonimo ha detto...

Se quella è la tua responsabilità, a quale punto si deve fermare? "Gli altri", come dici tu, producevano un insetticida. Con tanto di avviso di pericolo chimico. Venduto ai nazisti ufficialmente per combattere i pidocchi. Ti fermi qui o ti senti in dovere di intraprendere attività d'inchiesta? Quelle attività che, per inciso, dovrebbero fare i giornalisti?
Preciso che non è una domanda provocatoria, ma solo un campanello d'allarme: è deformazione professionale, forse, ma io sono estremamente interessato a come un dato possa diventare di volta in volta archetipo, cultura o informazione... e a come funzioni il passaggio da uno stato all'altro del dato.

Rampo ha detto...

In effetti hai ragione. Forse poteva essere anomalo vedere produrre 500 milioni di tonnellate di insetticida, ma non necessariamente. Cosi' concediamogli il beneficio del dubbio. Il fatto e' che al processo di Norimberga e' venuta fuori la verita', e forse sarebbe stato il caso di prendere un minimo di posizione.

Anonimo ha detto...

mi dispiace essermela persa al suo culmine ed arrivare in ritardo, ma mi intrometto anche ora volentieri. ironia della sorte vuole che mi sia messo a leggere il tuo post ascoltando il primo disco degli zyklon (ex zyklon-b).

intanto diciamo pure che lo zyklon nelle sue varianti NON è un'arma, ma è letale. come non è un'arma il coltello con cui mangio, ma è letale pure lui.
lo stesso dicasi per tutti gli altri pesticidi/erbicidi (fra cui altra menzione, in altri luoghi e tempi d'onore lo merita l'agent orange, eppure scommetto che compri senza problemi i prodotti di chi lo fabbricava all'epoca).

l'uso dello zyklon a scopo di pesticida è altrettanto documentato di quello bellico, sempre negli stessi campi tra l'altro.

senza con questo voler difendere nessuno penso che ci sia abbastanza per dire che la produzione di zyklon in sè non è "un male" e non è equivalente ad aver prodotto armi di sterminio.

dovevano sapere? dovevano sospettare? sì, forse. potevano opporsi? avrebbe cambiato qualcosa? rispettivamente: forse sì, sicuramente no.
ancora non li sto scusando, non dico sia inevitabile, nè che sia lecito agire contromorale per paura (eppure anche uno come hobbes aveva le sue perplessità sul fatto che ciò fosse criticabile). però alla luce di tutti i fatti andrei piano con le criminalizzazioni. ci sono dei comportamenti pessimi e probabilmente delle connivenze, ma sputare su di loro dimenticando il contesto e le probabili colpe di tutto il resto del sistema è solo un metodo di condurre guerre economiche sotterranee.
bieco marketing di basso livello.

concordo con jj sul fatto che il passato (se remoto,e in questo caso lo è, nel senso che non credo ci sia nessun dipendente della attuale bayer che sia stato anche dipendente della bayer ai tempi del nazismo) non può essere usato per delle condanne nel presente. una sorta di prescrizione se vuoi, che per lo sterminio non esiste, ma del resto non esistono + le persone (parlo dei carnefici ovviamente) in questione.

la questione posta da lindo su chi effettivamente facesse cosa e il tuo scetticismo a riguardo è il perfetto esempio di come sia possibile "interpretare" e "far interpretare" la realtà per cercare di affossare un avversario o di far prevalere una tesi in cui "nulla è e se anche fosse non sarebbe conoscibile".

inoltre su wikipedia: la pagina sullo zykon-b in italiano ne dà la creazione negli anni '20, mentre quella in inglese la fa risalire alla prima guerra mondiale. chi ci prende per il culo? l'articolo spiega qualcosa, eppure queste differenze danno ragione a chi, come lindo, invita ad andarci cauti.

neppure la produzione dell'eroina è in sè un male. all'epoca fu accolta come una manna dal cielo e per decenni è rimasta un antidolorifico fenomenale (lo è anche ora se è solo per questo, peccato per gli effetti collaterali, ma non è che esistessero tutte le alternative di oggi...)

concludo: non essere eroi non è un crimine...anche se certo non può e non deve essere un vanto.

Rampo ha detto...

In realta' a me forse sarebbe solo piaciuto che si scusassero, invece di dire qualcosa come, sempre al processo di Norimberga, "noi rispondiamo solo ai nostri azionisti". F#ck.