sabato 5 settembre 2009

Metafore

Ho comprato a 6enovantanove una compilation che si chiama "Groove". Da cestone. Con qualche pezzo buono, tra gironi di basso infernali, rnb, e qualcosa di orecchiabile. E con molto, ma molto, di ricestinabile. E' fatta da due CD. Ho pensato che ne avrei fatta una selezione, tra tanti pezzi insignificanti, e ne avrei sintetizzato il tutto in un solo CD. Poi mi sono ricordato che avevo fatto qualcosa del genere per i 4 CD della migliore disco anni 70. E che non avevo praticamente mai riascoltato nulla di quel lavoro.
Cosi' mi viene in mente, pour parler, che e' inutile estrarre qualcosa di buono tra qualcosa di buono e di non buono e di schifoide.
Anzi forse si apprezza il buono proprio per confronto con cio' che buono non e'.
E ho pensato che questa potesse essere una metafora della vita. Almeno della mia.
E mi sono posto, al solito, molte domande.
E tutte al solito, sono senza risposta.

Tant'e'.

4 commenti:

Sergio Cusinato ha detto...

Altrimenti dove sarebbe il divertimento??...

Rampo ha detto...

Gia'! Bah...

Paola ha detto...

..mhhh...si ma ci vogliono le dovute proporzioni...il buono deve essere maggiore o uguale al non buono...sennò il gioco non vale la candela ...:-)

Rampo ha detto...

Si boh. Diciamo che il sapere che strada prendere per migliorare secondo me e' un ottimo inizio. Ma poi e' tutta salita, in solitaria. Vedremo. Un salutone Paola!