mercoledì 16 marzo 2011

Noi.

Quello che vedo io e' l'ennesima prova, come se ne servisse un'altra poi, che di la', nel centrodestra, lo Stato non e' un concetto positivo. Non e' affatto qualcosa di buono. C'e', va ridotto, azzoppatto, persino annullato, e per farlo bisogna dirigerlo. Ma per quelli di la', e' l'ostacolo al libero mercato, alle libere mancanze di tutele, il babau che si nutre di false accuse a uomini meritevolmente ricchi, che dovrebbe nutrirsi di meno se fosse possibile, e magari avere meno appigli e meno mezzi per tutta questa mancanza di considerazione dell'individuo: quando poi e' Superindividuo e non semplice consumatore.

Traduco. Vedo alfano che dice, tra l'altro, che la riforma della giustizia tutela il cittadino che si troverebbe finalmente in posizione pari a quella della accusa. E non lo sfiora nemmeno che l'accusa rappresenti il tutti gli altri, che sono anche di piu' se poi ci si limitasse a considerare in modo becero il concetto di Stato. Ma non c'e' nemmeno quello. Il babau.
E non si fa sfiorare, l'alfano, nemmeno dall'idea che la tutela di tutti i cittadini da possibili criminali debba essere piu' interessante, per i cittadini, della tutela propria, sacrosanta, ma che arriva dopo, eventuale, capita, puo' capitare, ma non capita sempre. La tutela dai criminali capita sempre. E' un continuum.
Cioe' quello che si vede, correggettemi se sbaglio, e' che sono talmente profonde le radici della assenza della considerazione dello Stato, come del nostro Tutti, e talmente profonde le paure dello stato come il mostro nell'armadio che ti assale quando meno te lo aspetti, tu che evadi o vai a mignotte o semplicemente accetti connivenze mafiose per arricchirti, self made man, massone della peggiore risma, tu o il proprietario della borsa che porti, che non ci si pone piu' nemmeno il problema di non considerarlo l'antagonista ma il noi. Ed e' pazzesco.

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