venerdì 20 marzo 2009

Democrazia, in pillole.

Provo a scriverlo di getto PDE.
Secondo me democrazia e' compromesso, accordo (parole spesso biasimate irragionevolmente: l'accordo sottobanco, l'"inciucio" sono ben altro, secondo chi scrive, rispetto alla mediazione).
Secondo me democrazia e' grande (non necessariamente completa) soddisfazione dei piu', e piccola (non necessariamente nulla) soddisfazione dei meno.
Se proprio deve essere matematica, che sia una media pesata.
Che ci sia il DIALOGO, che in parlamento (curioso paradosso) sembra non esserci, quando menti indottrinate pensano all'unisono e quando chi dissente riceve la scomunica dal partito.
Che ci sia il confronto, che si mettano sul tavolo i pro e i cons senza preconcetti ma con la reale voglia di valutare l'altrui posizione, magari anche prima di insultarla.
Credo che se la maggioranza volesse la dittatura, non sarebbe comunque un risultato democratico imporla. Questione di risultato e non solo di risultante.
Credo che se la maggioranza in un sistema maggioritario ricordasse che rappresenta con il 70% dei seggi il 43% dei votanti, sarebbe meno ostentatamente prepotente, in nome dei sondaggi e di una volonta' popolare distorta.

Boh forse dovevo scriverlo in un momento di minore stanchezza, che aiuta il pessimismo, che favorisce rabbia e frustrazione.

Ma.

Questa non e' democrazia, e' "na schchifezz" diceva un mio vecchio professore. E non mi sento di dargli torto, per niente.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

dunque quello che non ti piace è il modo in cui viene usata, non la sua struttura, mi par di capire.

non ti piace un uso prepotente dello strumento "democrazia"
(So che sto già scrivendo una qualche forma di provocazione, perchè anche se io già sostenuto in qualche mio post passato che la democrazia per me è solo uno strumento e non certo un valore, tu hai una posizione differente, mi pare).

già che sono in modalità provocazione, provoco:
secondo me la democrazia è solo la forma moderna del "dominio del più forte". un tempo si guardavano i soldi o la potenza dell'esercito o la dimensione delle terre e si dava a queste forme di dominio del più forte un nome adatto non tanto a descriverle quanto a differenziarle dalle altre. Aristocrazia, plutocrazia, monarchia...sono sostanzialmente questo. e cambiando il metro di misura della forza cambiava necessariamente anche il modo di passarsi il potere.
Adesso abbiamo deciso che è più trendy contarsi fingendo che siamo tutti uguali (ovviamente cambia il tipo di governo, ma anche adesso ci sono i più uguali, che anche qui rappresenterei bene con i maiali...).

La mediazione, il dialogo, la concertazione sono degli obiettivi (? è più un modus operandi che un obiettivo, ma vabbeh) nobili, ma invece che nobilitare il processo politico migliorandone la produzione hanno portato ad un imbarbarimento delle richieste.
in un mondo più equo se il 55% delle persone volessero intensamente una cosa e il 45% si opponesse in modo lieve si dovrebbe avere un risultato ben diverso dalla situazione in cui un 55% per cento simpatizzerebbe per una soluzione che il 45% trova aberrante. giusto?
bene, capita la nobiltà dell'intento adesso per tutti ogni cosa è fondamentale e quello che fanno gli altri è sempre "gravissimo" (parola abusatissima negli ultimi 10 anni, al pari della "grande serenità" con cui si fanno le cose ritenute gravissime dagli altri).
del resto tu parli di media pesata, ma media di cosa pesando cosa? credo che qualunque cosa tangibile tu pesi otterrai cmq uno strumento matematico di decisione e non perché la matematica domini freddamente il mondo, semplicemente perché è uno strumento idoneo a descriverlo (o quanto meno il più idoneo che conosciamo).

risultato netto del dialogo/mediazione: si truccano le richieste per ottenere un risultato favorevole e formalmente corretto. effetto collaterale implicito: il dialogo/mediazione è svuotato di significato, perchè si media fra posizioni finte.

Se per un attimo ti spogli dei colori politici penso che vedrai la specularità dei comportamenti.

grande, ma non assoluta soddisfazione dei più e piccola ma non nulla soddisfazione dei meno
vuole dire in altre parole: scommettiamo sul futuro, cioè se non ti schiacciamo quando siamo al comando, quando comanderai tu, forse, non ci schiaccerai. ma questo è un paese storicamente diffidente...

quindi la tua democrazia la definirei meglio come "il mondo che vorrei" e direi che questa nostra attuale democrazia, in fin dei conti, ne è solo una delle degenerazioni prevedibili (l'altra, che mi pare + diffusa nel mondo, è che la minoranza incassa, poi magari le fa pagare quando diventa maggioranza a una nuova minoranza che a sua volta incassa...ma noi siamo troppo litigiosi di natura per fare così).

ho provocato? spero una reazione dialettica e non la tua furia cieca ;)

Rampo ha detto...

Boh, mi sembra una questione di vocabolario, messa cosi', e di definizioni. Ok e' un mezzo, gli obiettivi sono altri: giustizia, uguaglianza, solidarieta'. Sta bene. La prepotenza dei pochi o dei piu' non e' democrazia, ed e' fastidioso che si continui a nascondere dietro alla presunzione di potere del popolo il potere di pochi. Tutto qui.

pdepmcp ha detto...

uffa...speravo di accendere una miccia...ma questo weekend piovoso mi sa proprio che l'ha spenta.

l'idea di democrazia come governo del più forte, in termini di numeri, non ti ha evidentemente emozionato.

pazienza