
Traduco. Vedo alfano che dice, tra l'altro, che la riforma della giustizia tutela il cittadino che si troverebbe finalmente in posizione pari a quella della accusa. E non lo sfiora nemmeno che l'accusa rappresenti il tutti gli altri, che sono anche di piu' se poi ci si limitasse a considerare in modo becero il concetto di Stato. Ma non c'e' nemmeno quello. Il babau.
E non si fa sfiorare, l'alfano, nemmeno dall'idea che la tutela di tutti i cittadini da possibili criminali debba essere piu' interessante, per i cittadini, della tutela propria, sacrosanta, ma che arriva dopo, eventuale, capita, puo' capitare, ma non capita sempre. La tutela dai criminali capita sempre. E' un continuum.
Cioe' quello che si vede, correggettemi se sbaglio, e' che sono talmente profonde le radici della assenza della considerazione dello Stato, come del nostro Tutti, e talmente profonde le paure dello stato come il mostro nell'armadio che ti assale quando meno te lo aspetti, tu che evadi o vai a mignotte o semplicemente accetti connivenze mafiose per arricchirti, self made man, massone della peggiore risma, tu o il proprietario della borsa che porti, che non ci si pone piu' nemmeno il problema di non considerarlo l'antagonista ma il noi. Ed e' pazzesco.
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