Mi si invita spesso ad usare parole neutre, o un atteggiamento piu' neutro in generale.
Lo si fa in diversi modi, magari con la battutina sul mio modo di esprimere le mie obiezioni e la mia ironia, o anche piu' esplicitamente negandomi il confronto "se si incomincia cosi'".
Tant'e'. Ma questo e' un altro discorso.
Ad ogni modo voglio provare a fare questo esercizio di PH=7, una fotografia, per raggiungere il duplice obiettivo di invitare ad una riflessione sul clima di odio civile che si respira nel nostro belpaesegalbani, e di trovare un miglior modo di esprimere quello che sento quando si argomenta.
Vediamo.
C'e' un centrodestra che si identifica con una serie di valori, dice, ma che in realta' e' il paravento e il sostegno del presidente del consiglio sb.
Io lo vedo come un accrocchio di opportunisti accecati dal bagliore dell'imperatore, quasi, figlio del sole, pensa, ma sono di parte. E mi sono ripromesso di non farlo trapelare dalla foto.
Poi c'e' un centrodestra, small size, che si identifica con una serie di valori, dice, ma che sembra in realta' volersi sostituire al faraone di cui sopra.
E poi, non dimentichiamoli, c'e' un centrodestra razzista e separatista, che spernacchia le nostre Istituzioni e ha deciso che scardinare il sistema da dentro le conviene.
No perche' se la prende con lo Stato e con i suoi sprechi, vero, ma solo se gli sprechi sono al sud, (mentre accetta, guarda caso, l'evasione fiscale del nord giustificata dall'esosita' dello stesso Stato nemico di cui sopra) e se la prende con le politiche di Stato contro l'immigrazione, e poi di fronte al problema di gestire una situazione che potrebbe diventare ingestibile, se la cava con la faciloneria delle sue battute e della sua innata intolleranza.
Poi c'e' un centrosinistra che si pone in alternativa del centrodestra xl, in opposizione ai valori e all'operato dei suoi adepti, ma che poi mira a destituire la singola persona, l'ultimo degli eroici per autoproclamazione e non. E che quindi un po' spara al mostro dell'ultimo livello e un po' alle sue intenzioni senza rendere ben chiaro quali sono invece le proprie, di intenzioni. E perdendone credibilita'.
Hanno perso l'occasione a L'Aquila, per esserci. Hanno perso l'occasione a Lampedusa, per esserci.
Hanno perso l'occasione a Napoli, per esserci. Boh.
Sul terreno del fare, sono assenti. Sul terreno del fare-propaganda nemmeno c'e' confronto. Si gioca in due campionati diversi.
E poi c'e' un centro vario e variegato di giustizia-listi, mora-listi, cattoopportunisti, aresponsabili (alfa privativo) vari che aspetta il prossimo giro per mettere assieme i singoli percentini e per mettersi al volante con otto mani diverse. Immaginiamo che guida sicura, per fortuna ci saranno i santini a proteggerli.
Esistono frange di destra estrema, ma mi fanno talmente schifo che penso che li lascero' fuori dalla fotografia.
Esiste anche una sinistra piu' estrema, dicono, ma che a me sembra sinistra vera, ma che per essere analizzata deve essere messa sotto al microscopio, che sta diventando eccezione storica, ma al contrario. Che basta dire che e' veterocomunista (e dimenticare che il comunismo nasce dopo al capitalismo in sua antitesi) per bollarla di essere out. Basta lasciarla evaporare.
Solo che. Solo che la situazione e' che lo scontro si sta facendo piu' duro. Siamo al lancio delle monetine. Chi vuole il centrodestra XL per quello che dice di essere, non sopporta piu' le obiezioni di chi non vuole il centrodestra, per quello che e' - centrodestra small, dice, centro, dice ma meno, e centrosinistra (le altre voci non si sentono se non per le manifestazioni di piazza) -, e tanto meno chi vuole il centrodestra per quello che sa di essere, non sopporta piu' la lesa maesta'.
Chi non vuole il centrodestra per quello che sa di essere non sa piu' che pesci pigliare per aprire gli occhi agli oltranzisti. Ma ci vogliono le pinze per togliere i chiodi, il martello ci sembra la scelta sbagliata.
Quasi quasi verrebbe da diluire le accuse penali, per renderle nuovamente credibili. Ed e' pazzesco.
Chi vuole il centrodestra ha ben chiaro di avere gli occhi aperti, sia sul simulato che sul dissimulato. E segue il suo vessillo senza sentire le ragioni di chi ormai ne ha fatta una questione personale e per cui non avra' mai gioco dal suo ulteriore accanimento.
Cioe' i ranghi si serrano. E quando i ranghi si serrano, c'e' da stare allerta.
Napisan, citando la magistrale Litti della Domenica sera, raccomanda la prudenza e accetta che su 60 milioni di italiani, faccia il ministro della agricoltura un indagato per connivenze mafiose. Ben sicuro che altre scelte, proprio a badilate, si potevano fare, e ben sicuro che si tratti di uno scambio di opportunita'. Si poteva chiedere a lui di essere piu' deciso a commentare la nomina?
Bah. Ai posteri l'ardua sentenza.
In un clima in cui la presidenza del consiglio insulta la magistratura, era ben comprensibile opporsi ad uno scivolone sulla credibilita' delle istituzioni. Pero' sono di parte.
Anzi mi rendo conto che il piaccasette lo si puo' raggiungere nei modi, nello stile, anche se non e' ancora cosa mia, e forse non lo sara' mai, ma quanto ai contenuti, la neutralita' mi fa un po' orrore. Un po' tanto. E se si vede, dai ammettiamolo, lo considero una fortuna.
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