Ieri sera ho visto di sfuggita un sallusti (servo dei servi dei servi dei servi, cantava il buon Zulu' dei 99 posse, ai fascisti-punti neri, ma lui da buon nipote di repubblichino, e' perfettamente degno zerbino di sb) che attaccava G.Chiesa dicendogli che non era credibile in quanto ex reporter dell'Unita' inviato a Mosca, e quindi avvezzo a raccontare la panzana del Comunismo come sistema migliore.
E mi sono chiesto: come raccontare l'illusione ottica di chi aveva degli ideali di egualitarismo ad un qualunquista servo come sallusti? Come trasmettere il senso stesso di ideale, perseguito con mezzi abominevoli siamo d'accordo, con scelte liberticide invece che non, a chi di ideale comprende solo il proprio portafoglio ben gonfiato dal don rodrigo di turno?
Non c'e' modo, mi dico. Non potremo mai portare la discussione sul piano degli ideali, o della nobilta' degli stessi, a chi a quel piano non e' dato di accedere per sua natura.
Non potremo mai guardare all'impegno invece che ai risultati, ai fini anziche ai mezzi, con chi mercifica e monetizza, e guarda ammirato al finto benpensante che mercifica e monetizza meglio di lui.
Non ci sono spiragli, possibilita' di contatto. No.
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1 commento:
Non esiste un punto di contatto con chi ha spinto e sponsorizzato (senza usare soldi suoi per altro) un modo di pensare, di essere o meglio di apparire all' insegna del "fiction imperat". Non esiste e non esisterà mai, sono troppo distanti le posizioni di chi vorrebbe un ugualianza all' insegna di ideali con chi professa una diseguaglianza di portafogli a discapito dei molti ed ad esclusivo vantaggio dei pochi. La strategia di chi vuole le divisioni per meglio manovrare le teste e le coscienze è la classica "Divide et impera". E' la strategia di chi chi crea i problemi che non esistevano e poi li risolve dando vetrina di risolutore maximo, ignorando i veri problemi che certo non conviene risolvere ........Ciao Giusweb
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