
In ritardo, di dieci giorni, ma tant'e'. M'e' sfuggita la scadenza. :)
Pensavo che in un anno di
blog sarei riuscito ad esprimere tutto quello che avevo dentro. E questo dopo aver pensato che non sarei riuscito ad esprimere proprio nulla, all'inizio. Niente di tutto questo. Una fetta della mia vita, uno scorcio, con il cannocchiale magari tenuto al contrario. Ecco.
Inutile ripetere le definizioni di diario pubblico, o le riflessioni sui rapporti di gioco tra blogger (chi l'ha detto poi che leggono i
blog solo chi li scrive? Forse commentano di piu', perche' forse piu' avvezzi ad esporsi, ma e' un'ipotesi, l'ennesima), quelle che alcuni mi ricordano non essere amicizie perche' dei rapporti a distanza non possono essere chiamati amicizie. Io non la penso cosi'. Il calore si puo' esprimere anche con pochi riccioli di corsivo.
Io posso dire che in questi mesi il
blog, tra alti e bassi, e' stato il mezzo per esprimere me stesso per eccellenza (a meno di alcune vicende di cui non ho voluto pubblicare notizia, lo ammetto) e tramite esso credo di aver saputo da un lato sentire vicine persone che mi erano molto lontane e, dall'altro, sentire lontane persone che pensavo essermi vicine a priori: lontane dai sentimenti che esprimevo, dai miei pensieri, dai miei interessi, dall'interesse che potessero (dovessero? si dai, rompiamo questo mito: io nelle aspettative non smettero' mai di credere, almeno un po') avere per quella parte di me che mettevo loro a disposizione.
Concludo questo primo giro di calendario cosi', un po' contento per la grandiosa esperienza (e poi anche perche' mi tolgo di dosso la pressione del tutto e subito, - autogenerata, touche' -) e un po' amareggiato perche' mi rendo conto che persone per i quali pensavo di contare qualcosa in realta' non hanno capito che cosa voleva dire per me tenere un
blog, e questo in un modo un po' distorto e sicuramente un po' egoista, non puo' che non amareggiarmi.
Vabbe'. Ora sorrisi, risate, pacche sulle spalle e bevute e musica.
Un applauso e un ringraziamento e un abbraccio a tutti quelli che mi hanno seguito, blogger e non, colleghi, amici, amiche, lettori per sbaglio, e viandanti.
(Poco) umilmente vostro, Andrea.